Statistiche infortuni 2017 si muore più in strada che in fabbrica
Commento da parte ing. Riccardo Borghetto-Amministratore unico Lisa Servizi
L’Inail ha pubblicato le Statistiche infortuni 2017 sugli infortuni e malattie professionali.
Quello che emerge in sintesi (i dati sono veramente moltissimi, alla fine di questa pagina ci sono i link per chi vuole approfondire) è questo:
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non c’è più un calo “significativo” degli infortuni. Con la ripresa economica gli infortuni riprendono. Questo è confermato dai dati dei primi mesi 2018. Quindi le politiche e l’attuale organizzazione della prevenzione non sono efficaci. Sono molto cosotose e non producono risultati apprezzabili. Diceva un famoso procuratore “abbiamo la legislazione migliore al mondo”. Direi che il criterio di giudizio di una norma di legge sono le performance che ottiene.
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I dati Inail sono sempre in numeri assoluti, mai correlati alle ore lavorate per cui non è possibile capire se stiamo migliorando o peggiorando.
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il numero di soggetti fuori dal “radar” Inail è aumentato. Sono moltissime le categorie di lavoratori che non compaiono nei dati Inail (basti pensare ai coltivatori diretti che muoiono sotto i trattori e gli incidenti con i motorini di coloro che consegnano alimenti a domicilio). Diciamo che vi è sempre più uno scollamento tra le tipologie di lavoro e le statistiche Inail.
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Il numero di morti “fuori dell’azienda” (360 pari al 58%) supera quelli in azienda, su un totale di 617. Avevamo ragione quindi nel 2014 a focalizzare la nostra attenzione agli incidenti stradali e la guida distratta.
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il 2018 si sta mostrando dal punto di vista infortunistico come un anno pessimo. I casi mortali denunciati sono stati 389, 14 in più rispetto allo stesso periodo del 2017. Va molto male anche il Veneto, con 7 casi mortali in più rispetto ai primi mesi del 2017. A crescere molto sono i casi avvenuti in itinere.
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tutto il sistema prevenzionistico è fortemente strutturato per ridurre gli incidenti all’interno delle aziende (DVR, DUVRI, Spazi confinati) quando invece il grosso dei morti avviene su strada. A nostro avviso le politiche di prevenzione dovrebbero essere riviste alla luce dei nuovi dati. E in particolare molto si potrebbe fare per ridurre il rischio da distrazione dovuto all’uso degli smartphone nelle auto.
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Sono in calo le denunce di malattie professionali sul 2016 (58.000) di cui ne vengono riconosciute circa un terzo soprattutto per patologie osteomuscolari. I soggetti ammalati sono 43.000 di cui il 37% per causa professionale. Un numero molto elevato.
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l’amianto fa ancora moltissimi danni. Circa 1400 in un anno, i lavoratori con malattia asbesto-correlata. I lavoratori deceduti nel 2017 con riconoscimento di malattia professionale sono stati 1.206 (il 37% in meno rispetto al 2012), di cui 335 per silicosi/asbestosi
Di seguito le statistiche:
· Relazione annuale Inail 2017
· Scheda / 1 – Infortuni e malattie professionali: i dati del 2017
· Scheda / 2 – L’Inail nel 2017: bilancio, risultati economici e attività
· Scheda / 3 – Gli open data dei primi cinque mesi del 2018