Obbligo di Green Pass trasporti pubblici, scuola e università
Il Ministero della salute ha esteso le norme previste nel Decreto legge 105/21 e allargato l’obbligo di Green Pass ai trasporti pubblici, alle scuole e alle università a partire dal 1° Settembre 2021.
Se vuoi ulteriori informazioni sulle norme previste dal Decreto Legge 105/21 puoi leggere l’articolo che abbiamo dedicato alla questione “Quando è obbligatorio il Green Pass?“.
In questo articolo, invece, scopriamo quali sono le novità sull’obbligo di Green Pass e vediamo chi sono i soggetti esenti da questo vincolo.
Green Pass obbligatorio sui trasporti pubblici
In riferimento all’obbligo di Green Pass, sui trasporti pubblici, dal primo Settembre cambiano le regole a bordo di treni, autobus, metro, navi e traghetti.
Sugli autobus che forniscono il servizio di trasporto tra due o più regioni, e quelli adibiti a NCC (Noleggio Con Conducente), sarà obbligatorio verificare che i passeggeri siano in possesso di Green Pass.
I nuovi obblighi non saranno previsti per gli autobus che forniscono servizio di trasporto urbano (all’interno del comune) né sulla metro.
Per quanto riguarda i treni, invece, l’obbligo di Green Pass varrà solo per accedere ai servizi ad alta velocità (Freccia Rossa, Freccia Argento, Freccia Bianca e Italo), Intercity e Intercity Night.
Non ci sarà obbligo di Green Pass, invece, per poter usufruire di treni regionali anche nel caso in cui questi colleghino due regioni diverse.
In riferimento a Navi e Traghetti infine, per poter accedere al servizio di trasporto sarà obbligatorio possedere il Green Pass nel caso in cui vengano essi forniscano un servizio di collegamento tra due regioni diverse.
Non sarà invece obbligatorio possedere il Green Pass qualora il trasporto colleghi due punti di una stessa regione o operi sullo stretto di Messina.
La verifica del rispetto delle norme dovrà essere effettuata dalle aziende che forniscono il servizio o da delegati delle stesse.
Green Pass obbligatorio a scuola e nelle università
In riferimento all’obbligo di Green Pass, in scuole e università, il cambiamento delle regole colpirà studenti universitari, personale universitario e personale scolastico (docenti di ruolo, supplenti, collaboratori scolastici, ecc.).
Gli studenti universitari che frequenteranno le lezioni in presenza, saranno obbligati a esibire il Green Pass per accedere alle lezioni.
Gli studenti non universitari (di scuole superiori, medie, elementari), invece, non saranno obbligati a esibire il Green Pass per accedere agli istituti scolastici ma gli istituti dovranno cercare di garantire un distanziamento sociale di un metro (o più) e dovranno altresì verificare che lo studente al momento dell’accesso alla scuola non abbia una temperatura corporea superiore ai 37,5°.
Il personale universitario e il personale scolastico dovranno, invece, essere sempre in possesso di Green Pass per poter accedere al posto di lavoro.
In riferimento a queste categorie è importante notare che, qualora coloro che le compongono non dovessero possedere il Green Pass, saranno obbligati a lasciare l’edificio scolastico e verranno considerati “assenti ingiustificati”.
Qualora questa situazione dovesse continuare per cinque o più giorni verranno sospesi dalla propria posizione lavorativa e non percepiranno alcuno stipendio.
Per fronteggiare i problemi che questa decisione del Ministero della salute potrebbe generare, si è deciso di stanziare 358 milioni di euro per permettere agli istituti di sostituire i docenti di ruolo con supplenti.
Soggetti esenti da obbligo di Green Pass
Non sono soggetti a obbligo di Green Pass coloro che attualmente non hanno accesso alla campagna vaccinale o che sono esonerati dall’obbligo vaccinale per motivi di salute.
Sono persone esonerate dall’obbligo vaccinale per motivi di salute:
- Chi ha avuto una reazione allergica dopo l’inoculazione della prima dose di vaccino (ai quali rimane possibile provare a somministrare un vaccino diverso);
- Le donne incinte per le quali il medico abbia ritenuto necessario rimandare la vaccinazione;
- Chi ha avuto casi di Miocardite e/o Pericardite in seguita alla somministrazione della prima dose di vaccino (in questo caso si parla in particolare dei vaccini basati su RNA messaggero ovvero quello Pfizer e quello Moderna);
- Chi sia affetto da una sindrome trombotica;
È infine necessario ritardare la somministrazione del vaccino per coloro che abbiano contratto la malattia nel periodo compreso tra la prima e la seconda dose e per coloro che siano sottoposti a quarantena per contatto con un individuo contagiato.
In tutti i casi di esenzione dall’obbligo vaccinale per motivi di salute, con conseguente impossibilità di ottenere il Green Pass, li medico del paziente esente dovrà rilasciare un’apposita certificazione che attesti l’impossibilità di somministrare il vaccino la quale sarà considerata sostitutiva del Green Pass per l’accesso a tutti i luoghi e servizi per i quali è previsto.
In riferimento all’istruzione va detto che, in caso di esenzione per motivi di salute dall’obbligo vaccinale, saranno gli istituti scolastici, sfruttando i fondi stanziati dallo stato, a coprire le spese per l’esecuzione di tutti i continui tamponi necessari per ottenere il Green Pass di 48 ore.
Quest’agevolazione non sarà però allargata ai soggetti che decidano volontariamente di non vaccinarsi anche senza essere esenti dall’obbligo per motivi di salute.
Le difficoltà di controllo del rispetto dell’obbligo di Green Pass
L’introduzione di nuove regole sull’obbligo di Green Pass genera ovviamente delle difficoltà per le scuole e le aziende di trasporto che dovranno effettuare i controlli.
Negli ultimi giorni, ad esempio, l’ANP (Associazione Nazionale Presidi) ha messo in evidenza come risulti difficoltoso dover effettuare controlli giornalieri su tutto il personale scolastico con i mezzi attualmente a disposizione.
Il presidente dell’ANP del Lazio, il signor Mario Rusconi, ha sottolineato che, per rispettare le disposizioni “…si rischia di iniziare le lezioni a mezzogiorno”.
In riferimento a questo scenario è stata proposta come soluzione dal signor Antonello Giannelli, presidente nazionale dell’ANP, la possibilità per i presidi di accedere alle informazioni in mano alle ASL, così da non dover effettuare controlli quotidiani sul personale vaccinato (che attualmente, secondo il ministro dell’istruzione Patrizio Bianchi, è più del 90% del totale).
Il signor Giannelli sottolinea, inoltre, che un’altra problematica da risolvere e quella delle quarantene per contatto con un soggetto positivo: se ogni volta che uno studente (o un membro del personale scolastico) risulta positivo si deve mettere un’intera classe in quarantena (docenti compresi), si continuerebbero ad alternare lunghi periodi di DAD ad altri periodi di lezioni in presenza danneggiando la qualità dell’istruzione degli studenti.
In riferimento alla quarantena, peraltro, vi ricordiamo che l’INPS ha annunciato che lo stipendio dei dipendenti che dovranno sottoporvisi sarà trattenuto, ne abbiamo parlato nell’articolo “Lo stipendio durante la quarantena per covid19 sarà trattenuto” pubblicato sul nostro blog.
Altra difficoltà è quella legata al rispetto della privacy del docente, il presidente dell’Autorità per la privacy, il signor Pasquale Stanzione, sottolinea infatti che il direttore dell’istituto scolastico non dovrebbe essere a conoscenza della situazione sanitaria dei propri dipendenti dato che insorgerebbe il rischio di discriminazioni nei confronti dei docenti che non vogliono vaccinarsi (i docenti, in questo caso, potrebbero comunque accedere al posto di lavoro se in possesso dell’esito di un tampone negativo).
Stanzione dichiara, quindi, che si dovrebbe evitare che i dati sanitari dei dipendenti della scuola vengano consegnati ai presidi.
Altri due problemi sono infine:
- Il sovraffollamento dei mezzi di trasporto (su cui come abbiamo visto le norme sono più permissive, in particolare per il trasporto locale) che verrà generato dagli studenti che dovranno recarsi alla propria scuola;
- La mancanza di un numero sufficiente di aule per permettere lo svolgimento delle lezioni in situazioni di completa sicurezza anche senza dover rendere obbligatorio l’utilizzo della mascherina;
Vi ricordiamo inoltre che, attualmente, è in atto un dibattito a livello nazionale sull’opportunità di rendere obbligatorio la vaccinazione, o almeno il possesso di Green Pass, anche per accedere al posto di lavoro: potete approfondire l’argomento nel nostro articolo “Obbligo vaccino o Green Pass per lavoratori: si o no?”, fateci sapere cosa ne pensate nelle nostre pagine social.
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