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Gli attestatifici: 

il cancro della formazione della sicurezza

Sfogliano un vocabolario “immaginario” alla voce “Attestatificio” troviamo

Àttestatificio s.mAssociazione che rilascia attestazioni abilitanti a soggetti che per legge non possono farlo in cambio di denaro.

Sì, gli attestatifici sono responsabili, non unici, dell’attuale situazione disastrosa in ambito formazione sicurezza. Cerchiamo di capire il perché.

La normativa in ambito salute e sicurezza sul lavoro, il D.lgs 81/08, stabilisce solo degli obblighi formativi a carico del datore di lavoro, senza entrare nei dettagli che, lo sappiamo, sono contenuti negli accordi Stato Regioni.

Per alcune tipologie di corsi, quelli abilitanti, come quelli per Rspp/Aspp Cse/Csp, operatori di attrezzature pericolose di cui all’articolo 73 comma 5, gli accordi stabiliscono che solo alcuni soggetti formatori (istituzionali, associazioni datoriali e sindacali, organismi paritetici e enti di formazione accreditati dalle Regioni) possono erogare i corsi direttamente (cioè con le loro strutture interne) oppure avvalendosi della collaborazione di altri soggetti. Negli accordi precedenti quest’ultimi dovevano essere in possesso di accreditamento. Nella bozza definitiva dell’ultimo accordo, che unifica i precedenti, questi “soggetti” vengono ulteriormente ristretti: “possono effettuare le attività formative e di aggiornamento direttamente o avvalendosi di strutture formative o di servizio di loro diretta emanazione. Per diretta emanazione si intende una struttura che deve essere di proprietà esclusiva o almeno partecipata in modo prevalente dell’associazione sindacale dei datori di lavoro o dei lavoratori.”

È chiaro a tutti l’intento di limitare a pochi soggetti qualificati, strutturati e controllati, la possibilità di erogare attestazioni abilitanti per evitare che lavoratori formati e addestrati in modo improprio possano farsi male.

In Italia succede l’esatto contrario.

Poniamo il caso di un singolo professionista, di una piccola azienda che vende estintori o DPI, o che si occupa di medicina del lavoro, a cui il cliente richiede un corso di formazione sicurezza: che cosa fanno? Firmano un contratto con un attestatificio, cioè una delle associazioni datoriali o sindacali o organismo paritetico (molti dei quali fittizi e costituiti dopo il 2008) in base al quale entra formalmente a far parte di tale associazione, la quale fornisce gli attestati, e la copertura formale, consentendo al venditore di estintori di rilasciare attestazioni valide al pari degli altri enti autorizzati.

Ovviamente, e non c’è bisogno di dirlo, in cambio di denaro.

E quanto sia rilevante la questione lo si può vedere nei bilanci degli attestatifici. I ricavi dalle quote di adesione a tali associazioni sono modesti. Il grosso del bilancio è rappresentato dalla vendita degli attestati.

Quali sono le implicazioni?

Che l’associazione considera “clienti” e non fornitori questi professionisti o piccole strutture. Più ne ha e più fattura. Più ne ha e meno li controlla. Anche se il processo è disegnato bene, rimane il fatto che non vi è alcun controllo sostanziale. È solo formale.

Se un ente di formazione si avvale di un docente che si rileva inadatto lo cambia. È un fornitore.

L’attestatificio no. Non ne ha la convenienza: il cliente finale che richiede il corso e l’attestato non è il suo, non ha fatto l’offerta e non viene pagato da quest’ultimo. Il suo business non è vendere corsi ma attestati, per cui continuerà ad operare con quel docente. Potrà scindere il contratto solo in caso di mancanze eccezionali come il rilascio di attestati finti.

Queste piccole strutture o i singoli professionisti, spesso anche bravi come docenti, nell’articolo non vogliamo mettere in discussione questo, non sono organismi accreditati e non hanno l’obbligo di certificare il loro sistema qualità, non hanno modello 231, non sono soggetti a revisione del bilancio, ecc… Spesso non hanno un organigramma, una segreteria, ufficio formazione etc. Rendiamo la cosa più chiara nella tabella sotto.

TABELLA ATTESTATIFICIO

 

Perché gli attestatifici sono il cancro della formazione in ambito sicurezza?

Innanzitutto all’inizio erano pochi, poi sono cresciuti di numero esponenzialmente. Anche gli “associati” compratori di attestati sono cresciuti di numero. Di fatto questi soggetti, molto presenti alle fiere di settore, sono una potenza economica. Sono amici di politici, sindacalisti, vertici istituzionali, operatori di settore, quindi sono come l’edera che si arrampica sugli alberi. Condizionano anche il legislatore fornendo pareri e interpretazioni per perpetuare nel tempo la loro posizione di potere.

Il problema è che hanno demolito la barriera all’ingresso di cui si parlava all’inizio del post.

Chiunque può operare nel settore.

Oltre al professionista con 30 anni di esperienza HSE che lavora da solo, vi è anche il cameriere che ha deciso di cambiare lavoro, ha preso i requisiti di docente formatore, comperato le slide dei corsi che va a leggere in aula senza avere mai visto prima un processo produttivo e senza avere competenze reali di didattica. Si propone per 25€ all’ora dalla Sicilia a Bolzano mandando fuori mercato il professionista con 30 anni di esperienza.

È vero che anche un soggetto “legittimato” può avvalersi di un formatore di cui all’esempio precedente, ma ne risponde al suo cliente e quindi sarà stimolato ad un maggiore controllo all’ingresso.

ATTESTATIFICI ATTESTATIFICI

 

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