Campi elettromagnetici telefonini: studio Arpa
Fonte Arpa Piemonte/Ugo Fonzar Blog
I campi elettromagnetici hanno sempre rappresentato dal punto di vista psicologico un interrogativo. Fanno male ? Sono cancerogeni?.
E’ estremamente difficile rispondere a queste domande anche se esiste una sentenza di Corte di Cassazione che ha condannato Inail a risarcire un lavoratore che ha sviluppato uno specifico tumore al cervello dovuto (secondo i giudici) all’esposizione campi elettromagnetici.
L’ARPA del Piemonte ha fatto delle misure e le ha pubblicate sul proprio sito.
Le conclusioni per certi aspetti sono ovvie (nel senso che chi conosce le leggi della fisica e della propagazione delle onde arriva alle stesse conclusioni, dal momento che la fisica non è un’opinione, dall’altra sono note in base alla tecnologia impiegata) e per l’altro non sono in grado di rispondere ai quesiti di cui sopra, anche perché le misure sono relative all’agente (campo elettromagnetico) e non alle eventuali conseguenze. Sono utili in quanto forniscono dati numerici e ordini di grandezza delle riduzioni.
In ogni caso questi i risultati:
- l’adozione di nuove tecnologie riduce l’esposizione: es. una chiamata effettuata in modalità 3G espone dalle dieci alle cento volte meno della tecnologia 2G
- la potenza emessa dal telefonino e quindi l’esposizione si riduce fortemente all’aumentare del livello di segnale ricevuto
- telefonare in aree dove è presente un buon livello di ricezione può condurre ad esposizioni dalle decine di volte alle diverse centinaia di volte più basse rispetto alle aree dove la ricezione del segnale è scarsa
- a 30 cm dall’antenna l’esposizione si riduce dell’80-90%
- auricolari e viva voce, allontanando l’antenna riducono notevolmente l’esposizione.
L’indagine sui campi elettromagnetici dei telefonini è scaricabile dal sito dell’ Arpa Piemonte:
http://www2.arpa.piemonte.it/arpa-comunica/file-notizie/2014/relazione-telefonini-24-maggio-2014damore.pdf