Whistleblowing: tutela per chi denuncia illeciti nel pubblico impiego
Risale a novembre la legge sul whistleblowing che introduce nell’ordinamento la figura del whistleblower, ossia colui che denuncia corruzione e abusi nel pubblico impiego.
Già diffuso in altri paesi, soprattutto in quelli anglosassoni, ora sarà possibile denunciare corruzione e abusi commessi sul luogo di lavoro senza rischiare ritorsioni.
Infatti, grazie a questa legge, chi segnalerà illeciti avvenuti sul luogo di lavoro non potrà essere licenziato, demansionato o sottoposto a qualsivoglia misura ritorsiva.
Negli Stati Uniti molti sono i casi di denunce, e in molti di questi lo stato tutela e paga colui che sporge denuncia.
Questo perché spesse volte lo stato, scoprendo episodi di corruzione o evasione fiscale recupera miliardi di dollari, rimpinguando così le casse dello stato.
A differenza dell’America, in Europa non sono previsti premi in denaro, anche se la Commissione Europea ha stimato che il whistleblower potrebbe portare alle casse pubbliche qualcosa come 50 miliardi di euro.
Anche per questa ragione infatti, il Parlamento italiano ha optato per un rafforzamento delle protezioni nei confronti degli whistleblower, garantendo tutele maggiori per i dipendenti pubblici e introducendo le prime garanzie per chi lavora nel settore privato.