Si torna a parlare di sicurezza nelle scuole e dell’incidente avvenuto nel 2011 in una scuola di Sapri per cui un alunno cadde da un lucernario riportando gravi ferite. La Cassazione ha di recente definitivamente condannato la Dirigente scolastica e il RSPP per l’accaduto. Ne parla in questi giorni anche PuntoSicuro con un lungo e dettagliato articolo sull’episodio.
Si è a lungo dibattuto se la colpa possa essere attribuita solamente al “datore di lavoro”, in questo caso il Dirigente, o se invece si debba maggiormente responsabilizzare il proprietario della scuola, di solito Comune o Provincia tenuto per legge a garantire nel tempo la conformità e la corretta manutenzione del “bene” scuola.
L’orientamento giurisprudenziale con la sentenza di Sarpi sembra avvalorare quasi una responsabilità oggettiva del preside e questo fa (giustamente a nostro avviso) arrabbiare i presidi, che a fronte di grosse responsabilità non hanno reali poteri.
Intanto il 30 ottobre i dirigenti scolastici italiani manifesteranno a Roma per chiedere al Governo di attivarsi al più presto per cambiare le norme in materia di sicurezza nelle scuole e soprattutto renderle posti davvero sicuri a cui consegnare i nostri figli e dove poter svolgere in serenità la professione di insegnante.
Lisa Servizi ha gestito come RSPP molte decine di plessi scolastici e realizzato ancora nel 1999 un modello di documento di valutazione dei rischi che indicava nel piano di attuazione chi era tenuto ad applicare le misure:
- l’organizzazione interna della scuola
- il proprietario dell’edificio
Una volta redatto il DVR andava trasmesso all’amministrazione comunale come prevedeva il D.lgs 382/98 (la norma specifica per l’applicazione delle norme di sicurezza delle scuole). A sentire le notizie quotidiane mi viene da dire che eravamo molto avanti come soluzioni organizzative.
A nostro avviso serve un deciso cambio di passo della definizione delle responsabilità. Non può essere imputabile ad un dirigente scolastico la realizzazione di una copertura inidonea a reggere il peso di una persona: è un errore di progetto e/o di realizzazione.