Scale Verticali Permanenti
Requisiti di Sicurezza, Metodi di Prova e Condizioni di Utilizzo
La norma tecnica UNI 11962 âScale verticali permanenti con o senza gabbia â Requisiti di sicurezza, metodi di prova e condizioni di utilizzoâ, pubblicata da UNI a Novembre 2024, stabilisce i criteri per la progettazione di scale verticali permanenti destinate allâaccesso a determinate aree di lavoro, come le coperture degli edifici.
Fig.1
a) Rampa della scala singola
b) Rampa della scala sfalzata
1 | Area di partenza |
2 | Area di arrivo |
3 | Piattaforma intermedia o pianerottolo intermedio |
4 | Rampa della scala |
H | Altezza totale della scala verticale permanente |
h | Altezza della rampa della scala |
Ă importante sottolineare che questa norma si applica esclusivamente alle scale verticali permanenti, distinguendosi dalla ISO 14122-4:2016, che invece fornisce i requisiti per le scale fisse integrate in macchine stazionarie.
1. D. Lgs 81/08
Prima della norma UNI 11962:2024 lâunico vero riferimento era il D. Lgs. 81/08 che fornisce le indicazioni riportate di seguito.
Lâarticolo 113, comma 2, fa riferimento alle scale a pioli fisse con unâaltezza superiore a 5 metri, posizionate in verticale o con unâinclinazione maggiore di 75°. Per queste scale, si prescrive quanto segue:
⢠A partire da 2,50 metri dal pavimento o dai ripiani, deve essere installata una solida gabbia metallica di protezione.
o La parete della gabbia, sul lato opposto ai pioli, non deve distare da questi piĂš di 60 cm.
⢠I pioli devono essere collocati ad almeno 15 cm di distanza dalla parete di supporto.
Se, per particolari esigenze del luogo di lavoro, non fosse possibile installare la gabbia metallica di protezione, è obbligatorio adottare misure di sicurezza alternative per prevenire la caduta delle persone da unâaltezza superiore a un metro.
2.   UNI 11962
La norma UNI 11962 aggiunge alcune restrizioni rispetto a quanto indicato nel D. Lgs. 81/08:
- La parte piĂš bassa della gabbia deve essere compresa tra 1,9 m e 2,5 m dallâarea di partenza
- La distanza tra il piano dei pioli e la gabbia deve essere compresa tra 55 e 60 cm.
- Dietro la scala, misurando dal lato anteriore dei pioli, la distanza da parti fisse deve essere di almeno 20 cm o, ove si incrocino ostacoli come tubi o canaline, 150 mm.
La norma UNI definisce anche molti altri aspetti come ad esempio: la larghezza della gabbia, la distanza tra gli anelli consecutivi, lâarea libera della maglia concessa, oltre ai temi riguardanti pianerottoli, botole, documentazione, etc utilizzati dai costruttori.
2.1 Definizioni e classificazione
- Altezza della rampa della scala (h): distanza verticale di ogni rampa della scala sfalsata;
- Altezza totale della scala verticale permanente (H): Distanza verticale tra lâarea di partenza sul terreno e lâarea di arrivo in cima ad una scala permanente;
- Piattaforma intermedia: Struttura orizzontale tra due rampe della scala consecutive che è progettata per consentire a piÚ di una persona contemporaneamente di cambiare o di rimanere nella scala verticale permanente;
- Pianerottolo intermedio: Struttura orizzontale tra due rampe della scala consecutive, utilizzata con scale aventi rampe sfalsate, che è progettata per cambiare le rampe della scala o per riposo;
- Pianerottolo di riposo mobile: Area provvista dei mezzi di protezione richiesti progettata in modo che lâutilizzatore della scala verticale permanente possa riposare ma non cambiare rampa;
La norma prevede una classificazione delle scale in due classi:
- Classe S1 – con dispositivo anticaduta di tipo guidato comprendente una linea di ancoraggio rigida;
- Classe S2 â con gabbia di sicurezza.
Come si effettua la scelta tra queste due tipologie S1 e S2? La norma definisce dei parametri.
2.2. Determinazione della tipologia di classe
La determinazione della tipologia di scala verticale permanente deve essere effettuata dal fabbricante tenendo cono di h e H:
ProspettoA.2 della UNI 11962
Contemporaneamente vanno rispettate:
Da una lettura complessiva delle precedenti tabelle si evince che: la gabbia metallica di protezione è ammessa per scale permanenti di altezza totale inferiori a 20 m con rampe sfalsate di altezza massima di 5 m intervallate da pianerottoli intermedi o pianerottoli di riposo mobili a chiusura automatica.
3.   Ulteriori indicazioni
3.1Â Â Â Â Â Area di partenza
Se lâarea di partenza è rialzata di almeno 50 cm rispetto allâarea circostante, o comunque qualora siano presenti in tale area rischi di caduta dallâalto, la stessa deve essere dotata di parapetto o equivalenti sistemi di protezione.
Nel caso in cui si renda necessario limitare lâaccesso a personale non autorizzato, non equipaggiato con idonei sistemi anticaduta, o non formato, deve essere previsto un dispositivo anti-intrusione. La norma specifica che non basta un avviso scritto.
3.2.         Area di arrivo
Il piolo della scala deve arrivare alla stessa altezza dellâarea di arrivo, mentre la larghezza dellâapertura di accesso può variare da 50 a 70 cm. Nel caso in cui si presenti il rischio di caduta dallâalto, durante le attivitĂ svolte sullâarea di arrivo, lâaccesso deve essere dotato di un cancello a chiusura automatica che rispecchi i requisiti della UNI EN ISO 14122-3.
3.3.         Dispositivo anticaduta guidato
In ogni caso, al fine di eliminare/ridurre al minimo il rischio di caduta dallâalto, il lavoratore deve poter agganciarsi e sganciarsi dal dispositivo in sicurezza sia nellâarea di partenza che nellâarea di arrivo. Il dispositivo anticaduta deve essere conforme alla UNI EN 353-1.
4. Formazione e Addestramento
GiĂ come previsto dal D. Lgs. 81/08 vige, in capo al datore di lavoro, lâobbligo di formare i lavoratori sul rischio derivante da lavori in quota e sui DPC/DPI da utilizzare con relativo addestramento allâuso. La norma UNI 11962 chiede esplicitamente che per lâuso della scala verticale permanente di classe 1 sia erogato specifico addestramento. Informazione, formazione e addestramento devono basarsi anche sui dati (uso specifici DPI, Controlli da eseguire, manutenzioni) riportate nel manuale dâuso e manutenzione che deve essere messo a disposizione dei lavoratori.
5.  Ispezioni
Al fine di garantire lâefficienza e la sicurezza dellâattrezzatura devono essere garantite le seguenti ispezioni:
- Ispezione prima del montaggio a cura dellâinstallatore al fine di verificare eventuali anomalie o problematiche nellâattrezzatura e nel luogo di installazione;
- Ispezione prima dellâuso a cura dellâutilizzatore al fine di verificarne lâintegritĂ o al fine di verificare eventuali problematiche secondo le indicazioni riportate nel manuale;
- Ispezione periodica a cura dellâinstallatore con la periodicitĂ indicata dal manuale dâuso e manutenzione e comunque non inferiore a:
- 1 anno per un sistema di classe S1;
- 2 anni per un sistema di classe S2;
- Ispezione periodica a cura dellâinstallatore o comunque di un tecnico abilitato in condizioni di âemergenzaâ, come ad esempio dopo che si è verificata una caduta o eventuali danneggiamenti.
La data, lâoperatore, lâesito ed eventuali note durante le verifiche deve essere riportate in apposito registro.
I controlli da effettuare durante le ispezioni sono specificati nel prospetto 3 della UNI 11962.
Figura 2.Estratto della norma UNI 11962
Oltre a queste indicazioni riportate direttamente nella norma UNI 11962 bisogna sempre fare riferimento al manuale dâuso e manutenzione che potrebbe riportare ulteriori specifiche.
6.   Designazione e cartelli
La scala permanente deve riportare le seguenti informazioni
- il prodotto oggetto della presente norma: scala verticale permanente con o senza gabbia;
- il riferimento alla presente norma: UNI 11962:2024;
- la classe: S1 o S2;
- la portata (in kg).
Es. Scala senza gabbia – UNI 11962:2024 – S1 – 150
Nellâarea di partenza o dellâarea di arrivo devono essere riportate le indicazioni del fabbricante, la data di fabbricazione, la data di messa in servizio, la disegnazione, lâaltezza totale, lâaltezza della rampa, lâindicazioneâ leggere il manuale di istruzioniâ oltre che al richiamo della UNI EN 353-1, il tipo di linea di ancoraggio, le indicazioni dei DPI da utilizzare per un dispositivo di classe S1.