Pubblicato il 11 Novembre 2022

La sottovalutazione dei rischi a bassissima frequenza ed elevata gravità

La sottovalutazione dei rischi a bassissima frequenza ed elevata gravità

Di Ing. Riccardo Borghetto, Amministratore Unico Lisa Servizi srl

Girando per le aziende trovo una attenzione maniacale sul numero degli infortuni, anche se di modesta entità. Non trovo un altrettanto livello di attenzione su infortuni potenzialmente mortali o gravissimi.

Ho riscontrato molti casi di questo tipo.

Il fatto che un evento non sia mai successo in passato ci porta talvolta a considerarlo impossibile, di fatto è una sottostima del rischio reale.

Quindi gli infortuni che nella percezione comune, possono accadere, sono solo quelli già successi.

Anche ieri mi sono sentito dire da un RSPP: “Ma non è mai successo...”.

Vi ricordate la caduta della funivia del Mottarone? Si è rotto il collegamento di traino tra la fune e la funivia. Quando mai si è rotto un cavo di una funivia a memoria storica? Mai.

Nella mente chi era addetto alla gestione dell’impianto, l’evento rottura della fune, era considerato impossibile. Poiché non poteva mai accadere, per risolvere un problema tecnico che altrimenti bloccava l’utilizzo della funivia, ha bypassato il freno di emergenza.

Sappiamo come è andata: da “non è mai successo” a 14 morti indotti da un comportamento a rischio basato su una sottostima del rischio.

I percorsi pedonali in ambito manifatturiero spesso non sono gestiti

Ma rimanendo in ambito manifatturiero quello che noto spesso è che i percorsi pedonali, in presenza di traffico veicolare o carrelli elevatori, non sono gestiti. Non c’è spazio per i pedoni.

L’impianto spesso viene progettato pensando a come si muove la merce. Ai pedoni ci si pensa in un secondo momento e i pedoni si devono adattare.

Se non c’è posto per un percorso pedonale, non viene creato, né protetto, né segnalato.

Anche in questo caso siamo in una situazione di una sottostima del rischio. L’evento gravissimo o mortale che ne può derivare non è mai successo ed è a bassissima frequenza.

Ho condotto degli audit in aziende con sistemi di gestione certificati e la cui percezione imprenditoriale era che fossero a basso rischio. Durante il sopralluogo ho rischiato di essere inforcato dai muletti che giravano.

Il modo migliore per gestire questo rischio è avere percorsi protetti.

Soluzioni efficaci, la riprogettazione del layout 

Ci sono soluzioni molto efficaci di barriere in materiale plastico che riesce a reggere molto bene gli urti. Esistono anche incroci protetti in sicurezza.

Pur non essendo l’ideale, i percorsi a terra sono il minimo sindacale.

Ci devono essere, devono essere segnalati e devono essere anche rispettati (ma questo è altro argomento che ha a che fare con il controllo dei comportamenti). La riprogettazione del layout non è indolore ma è una misura di sicurezza importante.

Le aree con affollamento (ingressi e uscite dalle mense, le aree ristoro ecc) devono essere protette.

Spesso le aziende non gestiscono bene lo spazio disponibile. Non sanno che con interventi di tipo 5S o Lean riescono a liberare molto spazio, consentendo una gestione più razionale con aumento reale della sicurezza.

Non aspettiamo che succeda l’evento catastrofico per fare quegli interventi che avrebbero potuto essere fatti prima, salvando la vita ai nostri colleghi.

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