Morti amianto: 50% in Europa
Più del 50% dei morti per amianto avviene in Europa, secondo l’OMS.
Per la precisione il 56% dei decessi per mesotelioma (pari a 7mila casi) e il 41% di quelli per asbestosi (pari a 500 casi).
Sempre secondo l’OMS le fibre di amianto provocano 107mila morti/anno. Di queste metà sono in Europa.
Anche se l’Europa ha solo il 13% della popolazione di tutto il pianeta, ha utilizzato ampiamente la fibra Killer, diversamente da altri paesi.
L’Europa fino al 2000 ha utilizzato tra il 48% e il 58% di tutto l’amianto del mondo.
I più alti tassi di mortalità per mesotelioma, una forma tumorale associata all’esposizione alla fibra killer, si registrano in Islanda (con 25 decessi ogni 10 milioni di abitanti), seguita dal Regno Unito e Malta. L’Italia è nella media con 10 morti.
Secondo OMS ci sono circa 125 milioni i lavoratori esposti all’amianto.
L’amianto è ancora prodotto e utilizzato in Russia, Cina, e Brasile e India. L’OMS ipotizza che il picco di decessi per mesotelioma, tumori polmonari e tumori della laringe sarà tra il 2015 e il 2020. In base a questi dati, in tutto il mondo ci saranno cinque morti per tumore polmonare e due per asbestosi ogni 1000 abitanti: una tragedia che potrebbe interessare 10 milioni di persone nei prossimi 20 anni.
Fonte: INAIL