Pubblicato il 31 Marzo 2017
E’ risaputo che l’utilizzo di apparecchiature abbronzanti aumenta il rischio di contrarre tumori.
Già nel 2009 e nel 2012 l’Agenzia IARC (International Agency for Research on Cancer) a seguito di studi clinici ed epidemiologici aveva decretato che le radiazioni ultraviolette emesse da apparecchiature abbronzanti sono cancerogene.
A tal proposito l’Unione Europea ha richiesto al Comitato Scientifico su Salute, Ambiente e Rischi Emergenti (SCHEER) di redigere un documento di analisi sugli effetti sulla salute di tali apparecchiature, con particolare attenzione agli effetti biologici delle radiazioni ultraviolette.
Tale comitato ha quindi rivisto i documenti precedentemente emanati e ne ha redatto uno nuovo, poi approvato in data 17 novembre 2016.
Nel documento del Comitato viene ampliamente evidenziato come le radiazioni ultraviolette siano cancerogene e come il rischio di contrarre un tumore cutaneo aumenti in relazione all’età alla quale si viene esposti a tali radiazioni, ossia è stato riscontrato che tale rischio aumenta per numero e frequenza delle sessioni abbronzanti e per esposizioni in età giovanile.
Definitivamente quindi si può affermare che: gli effetti benefici dell’utilizzo delle apparecchiature abbronzanti a scopo estetico (lettini, docce, facciali), come anche la stimolazione della produzione di vitamina D, sono di gran lunga superati dagli effetti nocivi dei raggi.
