Pubblicato il 21 Ottobre 2022

la valutazione del rischio chimico

La Valutazione del Rischio Chimico: come e in quali casi va effettuata 

Quali sono gli agenti chimici secondo il D.lgs 81/2008 e quadro normativo (REACH e CLP)

Il D.lgs 81/2008 definisce gli agenti chimici e precisa che le sostanze che ricadono sotto questa definizione sono utilizzate o smaltite attraverso qualsiasi attività lavorativa e a prescindere che queste siano:

-prodotte intenzionalmente o no;

-immesse o meno sul mercato.

All’articolo 222 viene inoltre determinata la definizione di “sostanze chimiche pericolose”, cioè tutte quelle che rispondono ai criteri di classificazione come pericolose in una delle classi di pericolo fisico o di pericolo per la salute come indicato nel regolamento CLP (CE) n.1272/2008.

La definizione specifica inoltre che sono pericolose anche tutte le sostanze che comportano un rischio per la salute e la sicurezza dei lavoratori a causa delle loro proprietà o del modo in cui vengono utilizzate.

Il quadro legislativo relativo alla valutazione del rischio chimico comprende poi i seguenti regolamenti europei:

  • Regolamento REACH (Registration, Evaluation, Authorization of Chemicals), che individua le procedure necessarie per la raccolta e la valutazione delle informazioni relative alle proprietà delle sostanze e sui pericoli che derivano da esse. Tutte le aziende produttive sono tenute a registrare le sostanze chimiche utilizzate e a comunicarle all’ ECHA che ne valuta la conformità normativa. I comitati scientifici e le autorità dell’Agenzia Europea Sostanze Chimiche (ECHA) valutano se le aziende sono in grado di gestire il rischio che deriva dalle sostanze.

Questo si applica a tutte le sostanze chimiche utilizzate nei processi industriali e di uso quotidiano, ma anche a quelle presenti in indumenti, mobili e elettrodomestici.

  • Regolamento CLP (Classification Labelling Packaging) 1272/2008 (CE) che introduce un sistema per identificare le sostanze chimiche pericolose e informare chi le utilizza relativamente ai pericoli dovuti al loro utilizzo (GHS).

clp pittogrammi

I pittogrammi a forma romboidale con cornice rossa indicano il pericolo e il rischio della sostanza chimica, questi sono 9 e sono così suddivisi:

  • 5 indicano i pericoli fisici o per la sicurezza
  • 3 quelli per la salute
  • 1 i pericoli per l'ambiente

È necessario che chi utilizza sostanze chimiche sia in grado di interpretare queste etichettature.

Come viene classificata la pericolosità degli agenti chimici?

Come già visto nel sistema di etichettatura GHS le sostanze chimiche possono essere innanzitutto divise in agenti con proprietà pericolose di tipo chimico-fisico e agenti con proprietà tossicologiche.

Questi agenti possono essere suddivisi a loro volta in agenti con proprietà infiammabili, esplosivi, comburenti, corrosivi. Gli agenti con proprietà tossicologiche si suddividono in nocive, sensibilizzanti, irritanti, tossiche, teratogene, cancerogene.

Cosa stabilisce il D.lgs 81/2008 per la Valutazione Rischio Chimico

Secondo l’articolo 223 del Testo Unico D.lgs 81/08 il Datore di Lavoro determina l’eventuale presenza di agenti chimici pericolosi sul luogo di lavoro e ne valuta i rischi per la salute e la sicurezza dei lavoratori tenendo conto di questi fattori:

  • le proprietà pericolose degli agenti chimici;
  • le informazioni comunicate dal fornitore tramite la relativa scheda di sicurezza (SDS) predisposta ai sensi del regolamento (CE) n.1907/2006 del Parlamento europeo e del Consiglio. Il fornitore ha l’obbligo di inviare le SDS con tutti i prodotti che dovranno essere nella lingua del paese in cui vengono utilizzati i prodotti. La scheda è composta di 16 punti messi a disposizione dal Datore di Lavoro ai lavoratori;
  • il livello, il modo e la durata dell’esposizione;
  • le circostanze in cui viene svolto il lavoro in presenza di tali agenti tenuto conto della quantità delle sostanze e delle miscele che li contengono e li possono generare;
  • i valori limite di esposizione professionale (VLEP) o quelli biologici;
  • gli effetti delle misure preventive e protettive individuali ( guanti, occhiali, maschere e altro) e/o collettive (ventilazione o cappa aspirante) adottate o da adottare;
  • se disponibili, le conclusioni tratte da eventuali azioni di sorveglianza sanitaria (contro eventuali malattie professionali) già intraprese.

Anche nel caso in cui il livello di esposizione a sostanze chimiche risulti inferiore ai valori limite è necessario riportare nel DVR il fattore di rischio e gli elementi a sostegno della segnalazione.

Nella valutazione dei rischi il datore di lavoro indica quali misure vengono adottate per la protezione della salute e sicurezza dei lavoratori esposti agli agenti chimici e questo vale per tutte le attività, anche quelle relative ad operazioni di pulizia e manutenzione.

Il documento relativo alla Valutazione del Rischio Chimico va aggiornato periodicamente dal Datore di Lavoro e in via straordinaria nel caso di cambiamenti o qualora l’autorità sanitaria lo ritenga necessario.

Quali sono i fattori del rischio chimico

I fattori di rischio legato alle sostanze chimiche pericolose sono per lo più correlate all’insorgere di incendi o al verificarsi di esplosioni. Oltre a questi vengono registrati infortuni legati a esposizione inalatoria o cutanea agli agenti chimici. Le principali cause di infortunio derivano da:

  • Non idoneità delle attrezzature di lavoro
  • Ambienti di lavoro che non rispettano i requisiti di sicurezza (ad esempio privi di dispositivi anti scintilla o sistemi di aerazione).
  • Dispositivi di Protezione Individuale non forniti o non utilizzati
  • Stoccaggio di sostanze infiammabili in prossimità di attività lavoratore che possono generarne l’innesco.

Come viene effettuata la Valutazione del Rischio Chimico

Le misurazioni vanno svolte in periodi rappresentativi dell’esposizione in termini spazio-temporali, queste dovranno inoltre essere registrate con metodi standardizzati e espressi nel DVR.

La norma tecnica UNI EN 689:2018, recepisce le normative REACH e CLP definendo una procedura per “effettuare le misurazioni di agenti chimici dispersi nell’aria e i criteri di validazione delle misure al fine di poter dimostrare con un alto grado di confidenza il rispetto dei limiti di esposizione professionale”.

La norma ha introdotto novità come la figura professionale del valutatore, nuovi metodi di misurazione degli agenti chimici e della stima dell’esposizione infine una strategia di misura e confronto con il limite di esposizione.

La strategia di misurazione prevede l’identificazione e lo studio delle proprietà chimico-fisiche e tossicologiche delle sostanze presenti e l’esame dei fattori connessi al luogo di lavoro quali attività, organizzazione del lavoro, misure di gestione dei rischi.

Questa prima fase preliminare serve a raccogliere le informazioni necessarie per determinare se è necessario procedere con la misurazione degli stessi oppure ricorrere a strategie alternative.

La seconda fase serve all’individuazione dei SEG ovvero lavoratori che hanno lo stesso profilo di esposizione generale.

Dopo aver individuato i SEG e le metodiche di campionamento si procede alla misurazione degli agenti chimici in campo. L’ultima fase sta nel valutare la conformità dei risultati delle valutazioni rispetto ai valori limite di esposizione professionale (VLEP). I VLEP non sono valori univoci e vengono scelti dal valutatore che esegue prima un test preliminare e poi uno statistico.

Lisa Servizi e la Valutazione del Rischio Chimico

La nostra azienda offre tra i suoi servizi la Valutazione del Rischio Chimico. In particolare i nostri tecnici esperti si occupano di valutazione dei rischi sicurezza e igiene del lavoro, campionamenti ambientali, implementazione di sistemi di gestione sicurezza conformi alle linee guida UNI INAIL, ISO UNI EN 45001:2018 e di implementazione di modelli organizzativi come previsto dall’articolo 30 del Testo Unico Sicurezza.

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