Con mio grande stupore mi capita ancora di sentire alcuni esperti di sicurezza, anche in ambito nazionale, sostenere che la B-BS Behaviour Based Safety, non funzioni.
L’affermazione mi lascia spiazzato, dal momento che diversi studi hanno dimostrato che la BBS è l’approccio che garantisce maggiori risultati in termini di riduzione degli infortuni.
E avendo visto anche nella mia personale esperienza, ormai decennale, questo modello applicato in numerose aziende italiane e straniere di rilevanza internazionale, non riesco a capire da dove possa provenire una tale convinzione.
Ma poi, in cosa la BBS non funzionerebbe? La principale critica che le viene mossa è che il comportamento del singolo individuo, su cui si focalizza l’approccio BBS, sia solo uno dei fattori da cui dipende la sicurezza, ma non il più importante. Secondo i detrattori della BBS ci sarebbe quindi un’eccessiva enfasi sulla responsabilità personale del lavoratore, quando invece si dovrebbe andare a insistere maggiormente sul datore di lavoro e sul management.
BBS, per una reale cultura della sicurezza in azienda
Ecco, io credo che qui ci si trovi di fronte a un grande equivoco. Quello che il processo BBS cerca infatti di portare in azienda è la cultura della sicurezza: perché funzioni bisogna crederci, e quindi è fondamentale che tutti i livelli siano coinvolti, in primis i più alti, il datore di lavoro e la direzione. Quindi non è vero che la responsabilità della sicurezza viene “scaricata” (mi si passi il termine) sul comportamento dei lavoratori, ma anzi, sono il datore e la dirigenza che possono e devono permeare l’azienda di una nuova cultura della sicurezza capace di modificare i comportamenti, quelli sì, dei lavoratori. Anche attraverso gli i strumenti propri della BBS quali i rinforzi, soprattutto, che li influenzano direttamente.
Resta comunque un dato di fatto che la stragrande maggioranza degli infortuni dipenda proprio dai comportamenti delle persone e quindi il monitoraggio degli stessi e la comprensione delle barriere all’emergere del comportamento sicuro è un punto chiave della prevenzione.
C’è anche chi ha lasciato intendere che chi segue il modello BBS sottovaluti o tralasci gli obblighi di legge, come se seguire questo processo possa sostituirsi a quanto richiesto dalla normativa. Anche in questo caso mi sembra che si stia travisando: nel rispetto degli obblighi imposti della legge, che ci dicono COSA il datore deve fare, la BBS viene semplicemente in aiuto cercando di spiegargli COME deve farlo.
BBS, chi la critica non la conosce davvero
Concludo dicendo che appare evidente che chi critica il processo BBS, anche se dichiara di seguirlo o di averlo seguito, in realtà non abbia competenze su di esso e sui suoi concetti di base, come il pinpointing, il feedback, le conseguenze immediate come i rinforzi e le punizioni, lo shaping o il modeling.
Un po’ come quel responsabile HSE di un’importante società a cui qualche tempo fa chiesi: “Quali rinforzi usate in azienda?” e da cui mi sentii rispondere “Scusa, cosa intendi per rinforzi?”.
Riccardo Borghetto
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