Oggi voglio segnalare un interessante articolo di Anna Guardavilla, pubblicato su www.puntosicuro.it, contenente la raccolta commentata di sentenze che riguardano gli infortuni con carrelli elevatori. Si tratta di situazioni in cui mi sono spesso imbattuto anche io, specie in passato e in piccole realtà, ma che ancora oggi si verificano più spesso di quanto immaginiamo.
Circa vent’anni fa ero RSPP di una cooperativa di facchinaggio manuale che operava presso importanti realtà industriali. Fui testimone di un incidente molto grave. Un socio della cooperativa salì a bordo di un muletto di un’azienda cliente, e lo mise in moto, pur non sapendolo guidare. Risultato? Alla prima curva venne sbalzato fuori riportando importanti fratture.
Certo, all’epoca non erano nemmeno obbligatorie le cinture di sicurezza, ma, pur essendosi fatti passi da gigante nel frattempo, fino ad arrivare ai recenti accordi del 22/2/2020 per la formazione e addestramento, esistono ancora oggi alcuni punti critici:
- la mancata protezione di incroci e percorsi pedonali
- la presenza di chiavi a bordo
- comportamenti a rischio anche da parte di personale formato (forche alte, velocità, modalità di sollevamento ecc.).
Il carrello elevatore è una attrezzatura molto pericolosa di cui spesso Datori di lavoro, preposti e lavoratori non sono consapevoli. Lo diventano solo dopo il verificarsi di un incidente.
Qui è possibile leggere articolo di Anna Guardavilla