Pubblicato il 09 Maggio 2023

Il D.Lgs 24/2023: la nuova direttiva Whistleblowing

Il D.Lgs 24/2023: la nuova direttiva Whistleblowing

Cosa prevede la nuova direttiva Whistleblowing?

La nuova disciplina consente di segnalare violazioni delle disposizioni normative nazionali e dell’Unione europea che ledono l’interesse pubblico o l’integrità dell’amministrazione pubblica o dell’ente privato e di cui i soggetti segnalanti siano venuti a conoscenza nel contesto lavorativo pubblico o privato.

Qual è l’obiettivo della direttiva?

Rafforzare un regime volto a garantire una maggiore tutela a coloro che denunciano situazioni di possibile illegalità, in modo da incentivare le segnalazioni di illeciti di cui siano venuti a conoscenza in un contesto lavorativo.

Tale novità interessa sia il pubblico che il privato, mentre prima era vigente solo per il settore pubblico e per coloro che avevano adottato un modello organizzativo gestionale D. Lgs 231/2001 (MOG).

Grazie alla nuova direttiva, il segnalante, compresi gli eventuali facilitatori e i colleghi del segnalante risultano maggiormente protetti da ritorsioni, purché sussistano determinate condizioni.

Infine viene affidato all’ANAC, ovvero all’Autorità nazionale anticorruzione, il potere di sanzionare quanto non rispettato del suddetto decreto.

Quali sono le violazioni da segnalare?

a) Per i soggetti privati:

  • Violazioni della normativa europea in materia di appalti pubblici, servizi, prodotti e mercati finanziari e prevenzione del riciclaggio e del finanziamento del terrorismo, sicurezza e conformità dei prodotti, sicurezza dei trasporti, tutela dell’ambiente, radioprotezione e sicurezza nucleare, sicurezza degli alimenti e dei mangimi e salute e benessere degli animali, salute pubblica, protezione dei consumatori, tutela della vita privata e protezione dei dati personali, sicurezza delle reti e dei sistemi informativi;
  • Atti e omissioni che ledono interessi finanziari dell’UE;
  • Violazioni della normativa in materia di concorrenza e aiuti di Stato;
  • Violazioni che vanificano l’oggetto o la finalità delle disposizioni di cui agli atti dell’UE.

b) Per i soggetti privati che hanno adottato i modelli organizzativi in base al D.lgs. 231/2001:

  • Le segnalazioni potranno riguardare le condotte illecite rilevanti ai sensi del medesimo decreto, o le violazioni dei modelli organizzativi adottati. Tuttavia, se questi soggetti hanno raggiunto la media di almeno cinquanta lavoratori subordinati nell’ultimo anno, sono estesi anche gli ambiti di segnalazione indicati al punto a).

c) Per i soggetti del settore pubblico:

  • Le segnalazioni possono riguardare tutti gli ambiti di violazione indicati dall’art. 2, alla voce “violazioni”.

In che aziende si applica e da quando?

Il D.Lgs 24/2023 è entrato in vigore il 30 marzo 2023 e l’obbligo di istituire un canale di segnalazione parte dal:

  • 15 Luglio 2023 per le aziende dai 250 lavoratori (a tempo determinato o indeterminato) in poi nell’ultimo anno;
  • 17 Dicembre 2023 per le aziende con una media di almeno 50 lavoratori (a tempo determinato o indeterminato) in media nell’ultimo anno.

Come fare la segnalazione?

La segnalazione, ovvero la comunicazione di informazioni sulla violazione, può essere effettuata in forma scritta, anche con modalità informatiche ovvero in forma orale.

Il decreto prevede diversi canali di segnalazione:

  1. Canali di segnalazione interna (artt. 4 e 5),
  2. Canale per la segnalazione esterna (artt. 6 e 7),
  3. Divulgazioni pubbliche (art. 15).

Obblighi di riservatezza della segnalazione, del segnalante e delle persone coinvolte

Le misure per garantire la riservatezza della segnalazione, del segnalante e delle persone coinvolte deve effettuarsi ai sensi dell’art. 35 del Regolamento UE 2016/679 (GDPR).

La conservazione delle segnalazioni e della relativa documentazione avviene per il tempo necessario al trattamento della segnalazione e comunque non oltre cinque anni dalla data della comunicazione dell’esito finale delle procedure di segnalazione.

Qui potete visionare e scaricare il testo completo del D.Lgs. 10 marzo 2023, n. 24

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