Pubblicato il 31 Luglio 2023

Come tutelare i lavoratori dai rischi legati all'esposizione alle alte temperature

Come tutelare i lavoratori dai rischi legati all'esposizione alle alte temperature

La Nota n.5056 di INL, il Vademecum del Ministero del Lavoro e il Decreto Legge 28 luglio 2023 n.98

Le condizioni climatiche di queste ultime settimane hanno portato l’Ispettorato Nazionale del Lavoro e a seguire il Ministero del Lavoro a elaborare documenti in merito al rischio microclima severo caldo.

Nella nota del 13 Luglio n.5056 di INL viene posta l’attenzione sulla tutela dei lavoratori dal rischio legato ai danni da calore, nel Vademecum ”Rischi lavorativi da esposizione ad alte temperature” del Ministero del Lavoro sono elencati i settori di attività maggiormente coinvolti dal rischio derivato dalle elevate temperature e una serie di misure da adottare per ridurre lo stress da calore. Di seguito riportiamo alcuni estratti che possono essere utili al fine di gestire correttamente il rischio da stress termico.

Nota del 13 Luglio n.5056 INL Tutela dei lavoratori sul rischio legato ai danni da calore.

L’ esposizione eccessiva allo stress termico comporta l’aumento del rischio infortunistico e le mansioni più interessate ai fenomeni di stress termico sono quelle che comportano attività non occasionale all’aperto:

  • Edilizia civile e stradale;
  • Comparto estrattivo;
  • Settore agricolo e della manutenzione del verde;
  • Comparto marittimo e balneare.

È importante effettuare, soprattutto per le aziende dei comparti prima citati, una specifica valutazione del rischio microclima, eseguendo anche delle misurazioni specifiche, che includa le misure di prevenzione e protezione e la formazione e informazione dei lavoratori su tali temi.

Le aziende, nel caso di temperature superiori a 35 °C o “percepite” in ragione della particolare tipologia di lavorazioni in atto, possono richiedere la CIGO evocando la causale “eventi meteo”.

Vademecum del Ministero del Lavoro ”Rischi lavorativi da esposizione ad alte temperature”

Il documento in linea con la nota dell’INL pone l’attenzione su alcuni settori a maggior rischio:

  • Lavoratori che eseguono la propria mansione all’aperto, soprattutto quelli impiegati nei settori dell’agricoltura, della silvicoltura, della pesca, dell'edilizia, dell'estrazione mineraria, dei trasporti e della manutenzione e della fornitura di servizi pubblici;
  • Operatori di emergenza (vigili del fuoco, agenti di polizia, personale medico ecc);
  • Lavoratori che operano in ambienti industriali interni quali ad esempio coloro che lavorano nei settori dell'elettricità, del gas e dell'approvvigionamento idrico e manifatturiero;
  • Operatori sanitari.

 Possibili misure tecniche ed organizzative per tutelare i lavoratori dai rischi legati all'esposizione alle alte temperature:

Per l’Ambiente INDOOR il Vademecum elenca una serie di misure tecniche che a titolo esemplificativo e non esaustivo potrebbero includere:

  • adattamento dei processi di lavoro, ad esempio riducendo il rilascio di calore;
  • utilizzo di schermature o barriere riflettenti o termoassorbenti;
  • isolare o racchiudere processi, macchinari o impianti che generano calore (o separarli dai lavoratori);
  • fornitura di veicoli con cabine chiuse climatizzate (ad esempio su trattori, camion, caricatori, gru);
  • ridurre l'umidità, evitare pavimenti bagnati, eliminare bagni di acqua calda aperti, scarichi e vapore;
  • rimozione dell'aria riscaldata o del vapore dai processi caldi utilizzando la ventilazione di scarico locale;
  • utilizzo di apparecchiature o processi automatizzati per accedere a luoghi caldi, ad esempio utilizzando un drone per ispezionare un terreno di fuoco;
  • monitoraggio della temperatura;
  • fornire ombra per ridurre il calore radiante del sole, ombreggiando i lavoratori dalla luce solare diretta con tende o utilizzando pellicole riflettenti sulle finestre;
  • utilizzo di superfici non riflettenti per evitare la riflessione UV nell'area di lavoro fornire aria di raffreddamento o condizionamento dell'aria e adeguata ventilazione,
  • deumidificazione;
  • fornire aree climatizzate, ombreggiate o di pausa fresca il più vicino possibile al cantiere;
  • fornendo ventilatori, come quelli da scrivania, a piedistallo o a soffitto

Per gli Ambienti OUTDOOR le possibili misure sono:

  • individuazione e formazione di un responsabile per la sorveglianza delle condizioni meteoclimatiche (attraverso la consultazione di siti dedicati) per attuare le misure di prevenzione individuate dal datore di lavoro;
  • rendere disponibile sui luoghi di lavoro un termometro ed un igrometro;
  • evitare il più possibile l'esposizione diretta alla radiazione solare utilizzando tettoie, anche mobili, che possano permettere di lavorare all'ombra;
  • evitare il più possibile le lavorazioni durante le ore di maggior caldo, anticipando, ad esempio inizio dell'orario di lavoro alla mattina presto e prolungandolo nelle ore serali; se possibile destinare alle lavorazioni al coperto le ore centrali della giornata;
  • se non sono necessari particolari DPI, fornire al lavoratore copricapo a falda larga ed indumenti leggeri e traspiranti; sconsigliati cappello con visiera (non protegge collo e nuca) e indumenti a maniche corte o pantaloni corti.
  • nel caso di necessità di utilizzo di DPI che ostacolino la respirazione e l'evaporazione del sudore, come ad esempio nei cantieri di rimozioni di amianto, programmare e far eseguire pause di lavoro in ambienti ombreggiati ed evitate le ore più calde della giornata;
  • consentire ai lavoratori di consumare i pasti in aree ombreggiate e, qualora presente il servizio mensa, limitando cibi grassi a favore di frutta e verdura, eliminando il consumo di alcool;
  • rendere sempre disponibile acqua per i lavoratori, verificandone periodicamente la disponibilità nei pressi della zona della lavorazione in caso di cantieri o aree di grandi dimensioni. L'eventuale fornitura di integratori salini è subordinata al parere del medico competente;
  • istruire i lavoratori in merito alla necessità di bere poco e frequentemente, anche in assenza del senso della sete;
  • istruire i lavoratori sui possibili segnali di danno da calore e sulle possibili azioni da mettere immediatamente in atto;
  • evitare, se possibile, il lavoro solitario.

In linea con la Nota del 13 Luglio n.5056 INL il vademecum sottolinea che resta la possibilità di richiedere la CIGO nel caso si verifichino le condizioni meteorologiche riportate nel paragrafo sopra.

Decreto Legge 28 luglio 2023 n.98

Il 29 Luglio è entrato in vigore il Decreto Legge Misure urgenti in materia di tutela dei lavoratori in caso di emergenza climatica e di termini di versamento. Il Decreto è composto da 5 articoli, in particolare l’Art.3 si sofferma sulle “Linee Guida in materia di Salute e Sicurezza” e recita come segue:

1. I Ministeri del lavoro e delle politiche sociali e della salute favoriscono la sottoscrizione di intese tra organizzazioni datoriali e sindacali per l'adozione di linee-guida e procedure concordate per l'attuazione delle previsioni di cui al decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81, a tutela della salute e sicurezza dei lavoratori che sono esposti alle emergenze climatiche.

2. Le intese di cui al comma 1 possono essere recepite con decreto dei Ministri del lavoro e delle politiche sociali e della salute.

Lisa Servizi offre alle aziende il proprio servizio di valutazione del rischio da stress termico con l’esecuzione delle misure in campo effettuate tramite la stazione microclimatica. Contatta il nostro Ufficio Commerciale per avere maggiori informazioni e richiedere un preventivo

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