Pubblicato il 02 Gennaio 2024

Le check list da sole non cambiano il comportamento

Le checklist da sole non cambiano il comportamento.

L’utilizzo delle Checklist di sicurezza in azienda.

Frequentemente in azienda vengono utilizzate checklist, ovvero liste di controllo, per fare ispezioni in sicurezza, per spegnere/accendere correttamente un macchinario, per eseguire i passaggi indicati in una procedura ecc.
Le liste di controllo possono servire come antecedenti se volessimo fornire delle istruzioni su come svolgere un lavoro in modo sicuro o per correggerlo, per tracciare i compiti svolti e vedere i progressi spuntando di volta in volta gli aspetti elencati nelle checklist.

Quest’ultime risultano un ottimo strumento di lavoro, ma da sole non migliorano la sicurezza di un’organizzazione.
Per esempio se un lavoratore deve svolgere dei compiti elencati in una checklist nella maggior parte dei casi non ci sarà nessuno che ti dirà “ottimo lavoro!”, ma sarà il lavoratore stesso a sentirsi “appagato” quando giungerà al termine delle attività pianificate. Allo stesso modo non è la checklist ad assicurare che il lavoratore svolgerà il suo lavoro in sicurezza, ma è l’evidenza, e quindi la conseguenza, che farà in modo che tale check list verrà seguita correttamente o meno. 
Dunque, avere delle checklist di sicurezza è importante come antecedente, ma non è efficace per aumentare i comportamenti sicuri se non vengono combinate con delle conseguenze.
Per fare in modo che le liste di controllo vengano seguite correttamente bisogna assicurarsi che:

  • Il controllo sulla checklist avvenga a seguito di un comportamento svolto o terminato in modo sicuro;
  • Il comportamento sicuro venga svolto indipendentemente dal fatto che sia riportato nella checklist;
  • L’uso della checklist sia accoppiato ad un rinforzo positivo in grado di sviluppare il comportamento sicuro fino a renderlo abitudinario.

Importante:
Nella nostra esperienza di implementazione di protocolli B-BS ci siamo trovati ad analizzare delle checklist che non erano sovrapponibili a quello che accade nella realtà. Questo perché chi ha redatto la checklist (di solito l'Rspp) non l’ha verificata assieme a chi realmente svolge il lavoro quotidianamente. Può accadere che l’Rspp abbia una visione “ideale” e che la realtà sia altra. È opportuno che le checklist siano realizzate con il contributo sia dell’esperto che di chi svolge realmente il lavoro.  

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