Pubblicato il 25 Maggio 2022

Aspettiamo che muoiano ancora altri lavoratori per fare B-BS?

Aspettiamo che muoiano ancora altri lavoratori per fare B-BS?

Di ing. Riccardo Borghetto. Professionista arrabbiato

Anche nel tessuto produttivo ove opera la mia organizzazione, Lisa Servizi, accadono molti infortuni mortali.

Anche a nostri clienti, o comunque in aree molto vicine.

Solo per ricordarne qualcuno: a Vicenza un braccio di una gru ha toccato la linea dei 60 KV, un lavoratore è stato folgorato all’istante. In questo caso si tratta di un rischio classico, noto e documentato, sul quale troviamo una infinità di documentazione e linee guida.

Ieri, inoltre, un lavoratore è caduto dall’alto (soli 3 metri!) in una azienda terminalista del porto di Venezia: anche in questo caso un rischio classico, noto, presente ovunque. Nessuna novità.

Personalmente mi dà fastidio il fatto che molti operatori (tra cui anche colleghi consulenti, Rspp, sindacati, politici) girino a vuoto, cercando soluzioni al problema della sicurezza senza pensare che quelle di dimostrata efficacia già esistono e sono documentate da decenni.

Sicuramente tali soluzioni richiedono un investimento iniziale ma poi sono in grado di ridurre drasticamente gli infortuni per anni, anche decenni, con un ritorno sull’investimento molto positivo.

Teniamo presente l’enorme costo sociale ed economico degli infortuni: serve a poco aumentare la burocrazia degli adempimenti o aumentare le ispezioni, o le sanzioni: Serve a nulla scioperare.

Oggi, ad esempio, tutti i porti d’Italia vedono uno sciopero di 2 ore per sensibilizzare sul problema bloccando tutto: un costo enorme per la collettività e del tutto inutile.

Anche presso alcuni nostri clienti, dove abbiamo fatto interventi formativi con la massima professionalità, sappiamo che i lavoratori assumono comportamenti a rischio, peraltro anche in situazioni ad alto rischio.

Il motivo è semplice, e l’ho comunicato con tutti i canali di cui dispongo (anche nei miei video su youtube sul canale Lisa Servizi): la formazione non modifica e non controlla il comportamento delle persone è solo un antecedente.

Se è più comodo, più rapido, lavorare senza DPI o non ancorarsi, prima o dopo, qualcuno lo farà e se nessuno interviene (a questo proposito vi invito a leggere il mio commento sulle nuove modifiche al ruolo dei preposti) lo farà spesso, lo faranno tutti rendendo quel comportamento un'abitudine rischiosa, una consuetudine.

poichè la probabilità di infortunio è bassissima (vi invito a leggere il mio post "Gli infortuni sul lavoro sono pochi"), le aziende con carte a posto e comportamenti in parte fuori controllo, contente di avere pochi infortuni, si fregeranno del mantenimento delle certificazioni ISO, o appenderanno il cartello con il numero di giorni dall’ultimo infortunio.

Insomma avranno una falsa percezione credendo di essere attività a basso rischio, proprio perché l’essere a basso o alto rischio deriva dal numero e entità degli infortuni, non dei comportamenti esibiti, che nessuno misura (tranne chi fa Behavior Based Safety B-BS).

Poi quando capita l’infortunio brutto, bruttissimo, non capiscono il perché: “era un lavoratore di esperienza”.

Quello che serve, per aumentare la frequenza dei comportamenti sicuri in tutte le situazioni e quindi ridurre quasi a zero i comportamenti a rischio, è che tutti i lavoratori imparino a osservare in modo molto preciso i comportamenti dei colleghi dando un feedback positivo che supporta i comportamenti sicuri e un feedback correttivo su quelli a rischio così da bloccare immediatamente i comportamenti ad alto rischio.

 

Ma non dovrebbe farlo il preposto?

Si, ma i preposti sono pochi, magari non sono li. Meglio lo faccia il lavoratore oltre al preposto.

L’intervento del preposto, inoltre, è dovuto per legge, lo deve fare, non è volontario.

Quello del lavoratore può essere volontario, ed è così che si costruisce la vera cultura della sicurezza. Intervenendo quando si vede un comportamento a rischio, bloccando l'attività pericolosa, prima che si produca un infortunio. 

Molte aziende, vorrebbero fare B-BS, ma hanno paura di spendere,  pensano sia una cosa complicata, e scelgono delle varianti in qualche modo ispirate alla B-BS.  Un esempio è la SWAT Safety Walk And Talk in cui un gruppo di persone, di solito dirigenti o l'alta direzione, assieme a RLS e RSPP fanno un giro in azienda, guardano i comportamenti a rischio e intervengono parlando con il lavoratore per sensibilizzarlo.

La SWAT è sicuramente meglio di nulla ma ha performance molto basse rispetto alla B-BS e costa molto tempo uomo.

Quindi, il mio consiglio, se volete ridurre la probabilità di avere infortuni mortali, è di fare B-BS subito.

Non perdete tempo con altri processi poco o per nulla utili che non cambiano la situazione.

Altra riflessione: anche se dobbiamo valutare “tutti” i rischi, in realtà, le cause che generano infortuni mortali sono prevalentemente sempre le stesse.

Probabilmente citando Pareto si potrebbe dire che l’80% degli infortuni mortali sono generati dal 20% dei rischi.

Non vi dico quali sono perché già lo sapete.

Sono quelli che, a livello internazionale, trovano nelle “Life Saving Rules”, cioè le regole salva vita, le misure di prevenzione: il mio consiglio è gestire le regole salva vita con un processo che sanzioni in modo molto pesante le violazioni di dipendenti o appaltatori.

Al momento non ho un post su questo ma trovate moltissimo materiale in internet basta cercare “Life Saving Rules”.

Aspettiamo che muoiano ancora altri lavoratori per fare B-BS?

In Lisa Servizi  offriamo diversi Corsi B-BS che potete vedere alla pagina "BBS e Cultura della sicurezza" cliccando sul link.

Possiamo anche aiutarti ad implementare la Safety Walk & Talk SWAT e il Protocollo B-BS (Behavior Based Safety), visita i link per maggiori informazioni.

 

Aspettiamo che muoiano ancora altri lavoratore per fare B-BS?

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