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Amianto: Domande e risposte più frequenti (FAQ)

Amianto: FAQ

Le risposte alle domande tecniche più frequenti sull’amianto

FAQ AMIANTO

Tra i servizi che offriamo c’è quello di Responsabile Rischio Amianto e, in virtù di questo, riceviamo spesso domande generali e richieste di chiarimento specifiche sull’amianto e la relativa normativa.

Pensando di fare una cosa utile, per i professionisti e per le persone che hanno dubbi sull’amianto, abbiamo scelto di pubblicare una serie di FAQ in questa pagina. Questa serie di domande verrà modificata anche in base agli aggiornamenti legislativi in materia di amianto e ai quesiti che riceveremo.

Hai richieste in merito? Invia una mail a commerciale@lisaservizi.it

Indice delle FAQ: 

Cos’è l’Amianto?

Con il termine amianto, o asbesto, si intende un gruppo di minerali naturali a struttura fibrosa separabile in fibre molto sottili e resistenti.

Nel Testo Unico Sicurezza (art. 247, D. Lgs. Del 09 aprile 2009, n.81) il termine amianto designa i seguenti silicati fibrosi:

a) l’actinolite d’amianto, n. CAS 77536-66-4;

b) la grunerite d’amianto (amosite), n. CAS 12172-73-5;

c) l’antofillite d’amianto, n. CAS 77536-67-5;

d) il crisotilo, n. CAS 12001-29-5;

e) la crocidolite, n. CAS 12001-28-4;

f) la tremolite d’amianto, n. CAS 77536-68-6.

Cosa sono i Materiali Contenenti Amianto MCA?

Amianto ondulina Vista attraverso la lente d'ingrandimento

Sono oggetti largamente diffusi sia ad uso industriale che ad uso domestico che contengono fibre di amianto con concentrazioni diverse all’interno di un legante.

In letteratura sono documentati addirittura circa 3.000 diversi impieghi delle fibre di amianto.

Tra gli MCA più diffusi si annoverano:

  • Guarnizioni per giunti flangiati
  • Coibentazioni cementizie a spruzzo
  • Materiali in cemento amianto (es: lestre e onduline, serbatoi, tubazioni,…)
  • Guanti, cordami e nastri
  • Mattonelle in linoleum

Quali sono le caratteristiche dell’Amianto?

La sua elevata fibrosità fa dell’amianto un materiale:

  • indistruttibile
  • resistente al calore e al fuoco
  • resistente all’azione degli acidi e alla trazione
  • molto flessibile
  • filabile
  • dotato di proprietà fonoassorbenti e termoisolanti

Queste caratteristiche, insieme al basso costo di lavorazione, hanno favorito l’impiego di questo materiale in diversi campi (dall’edilizia all’industria ai trasporti) e in oltre 3000 prodotti diversi.

Fonte: ARPAV

Perché è pericoloso l’amianto?

La struttura fibrosa dell’amianto conferisce le proprietà tecnologiche che tutti conosco ma al tempo stesso è responsabile della nocività per la salute di questo gruppo di minerali. Una delle caratteristiche più importanti il suo elevato potenziale di sfaldarsi generando fibre sempre più sottili, talmente fini da diventare inalabili se disperse nell’aria. Le ridotte dimensioni permettono alle fibre di arrivare nei bronchi, negli alveoli polmonari e nella pleura concentrandosi e provocando danni irreversibili ai tessuti.

La pericolosità di un MCA dipende dalla possibilità dello stesso di disperdere le fibre in aria, infatti un MCA compatto (es: lastre, onduline o pavimenti in vinil-amianto) ha un potenziale di rilascio delle fibre minore rispetto ad un materiale in matrice friabile (es: tessuti, rivestimenti per coibentazioni). Bisogna comunque considerare lo stato di degrado del materiale stesso lo stesso MCA in matrice compatta se ben conservato avrà un potenziale di rilascio delle fibre nettamente minore rispetto lo stesso materiale fortemente degradato.

Le malattie correlate all’esposizione all’asbesto sono principalmente correlate all’apparato respiratorio, tra le più importanti possiamo citare le Placche Pleuriche, l’Asbestosi, il tumore del polmone e il mesotelioma.

Purtroppo queste patologie non sono le uniche e l’apparato respiratorio non è l’unica sede in cui si possono sviluppare tumori correlati all’esposizione dell’amianto. Vale la pena annoverare il carcinoma del colon, Mesotelioma del tunnel vaginale e del testicolo.

Da quando l’amianto è stato dismesso?

In Italia, con la Legge 27 marzo 1992, n. 257, Sono vietate l’estrazione, l’importazione, l’esportazione, la commercializzazione e la produzione di amianto, di prodotti di amianto o di prodotti contenenti amianto.

In altri paesi, quali: Russia Cina, Kazakistan, Canada e Brasile, tutt’oggi viene ancora estratto ed utilizzato.

FONTE: SUVA

Come faccio a sapere se è amianto? Come si riconosce l’amianto?

Poiché l’amianto è stato utilizzato per un gran numero di oggetti è praticamente impossibile individuare a vista, con certezza, se ci troviamo di fronte ad un MCA.

Per avere la certezza è necessario effettuare un’analisi tramite un laboratorio accreditato di un campione rappresentativo del materiale ignoto.

È comunque possibile riconoscere MCA seguendo queste indicazioni:

  • Vi sono documentazioni tecniche specifiche? Rilasciate dal costruttore/produttore o analisi effettuate successivamente. Se sì, è possibile che sia indicata la tipologia e la concentrazione di amianto presente.
  • L’azienda che ha costruito l’edificio, o prodotto il manufatto, esiste ancora? Se sì, è possibile contattare il servizio clienti e chiedere informazioni in merito.
  • L’edificio o il manufatto è stato costruito\prodotto prima o dopo il 1992? Se è antecedente al 1992 è probabile che via presenza di Amianto.
  • Sono stati effettuati lavori di ristrutturazione o bonifica negli anni passati? Se la risposta è affermativa la documentazione potrebbe riportare informazioni all’individuazione di amianto.
  • Il manufatto è tra quelli annoverati dalla letteratura scientifica (ARPA, INAIL, SNPA, …) e dalla normativa di riferimento? Se si, ed è stato prodotto\installato prima del 1992 allora probabilmente è un MCA.

Quali sono gli obblighi relativi qualora si riscontri amianto all’interno di un edificio?

Il proprietario dell’immobile e/o il responsabile dell’attività che vi si svolge deve:

  • designare una figura responsabile con compiti di controllo e coordinamento di tutte le attività manutentive che possono interessare i materiali di amianto;
  • tenere un’idonea documentazione da cui risulti l’ubicazione dei materiali contenenti amianto. Sulle installazioni soggette a frequenti interventi manutentivi (ad es. caldaia e tubazioni) dovranno essere poste avvertenze allo scopo di evitare che l’amianto venga inavvertitamente disturbato;
  • garantire il rispetto di efficaci misure di sicurezza durante le attività di pulizia, gli interventi manutentivi e in occasione di qualsiasi evento che possa causare un disturbo dei materiali di amianto. A tal fine dovrà essere predisposta una specifica procedura di autorizzazione per le attività di manutenzione e di tutti gli interventi effettuati dovrà essere tenuta una documentazione verificabile;
  • fornire una corretta informazione agli occupanti dell’edificio sulla presenza di amianto nello stabile, sui rischi potenziali e sui comportamenti da adottare;
  • nel caso siano in opera materiali friabili provvedere a far ispezionare l’edificio almeno una volta all’anno, da personale in grado di valutare le condizioni dei materiali, redigendo un dettagliato rapporto corredato di documentazione fotografica. Copia del rapporto dovrà essere trasmessa alla USL competente la quale può prescrivere di effettuare un monitoraggio ambientale periodico delle fibre aerodisperse all’interno dell’edificio.

Come si bonifica l’amianto?

amianto rimozione

I metodi di bonifica previsti dal D.M. 06/06/1994 sono 3:

  • Rimozione: ovviamente il sistema migliore ma anche quello più costo e più difficile da applicare, in quanto prevedere non solo il costo della manodopera e del materiale che andrà a sostituirlo ma anche i costi e le tasse per il conferimento di discarica. Inoltre obbliga il proprietario dell’immobile, in cui è presente il MCA, all’interruzione delle attività durante i lavori di smaltimento. Per esempio per rimuovere una copertura in amianto l’area sottostante alla copertura dovrà essere interdetta a tutto il personale non coinvolto nelle operazioni di smaltimento per evitare l’esposizione a personale non protetto.
  • Incapsulamento: questo metodo consiste nella stesura di più strati di materiale protettivo sul MCA stesso. Le fibre di amianto vengono inglobate da questi prodotti o ricoprenti che creano una pellicola superficiale che protegge il MCA dalle intemperie e impedisce alle fibre di disperdersi nell’aria. Questo metodo è il più economico e più facile da attuare ma ha dei limiti: il primo, e il più ovvio, l’amianto rimane nell’edificio, di conseguenza rimangono anche tutti gli obblighi in capo al proprietario dell’edificio o del responsabile dell’attività che vi si svolge. Secondariamente non è possibile incapsulare materiale friabili o compatti molto degradati, come ad esempio le lastre che presentano un elevato degrado biologico (muschi e licheni). Infine il limite più importante dell’incapsulamento è la necessità di rinnovarlo periodicamente in quanto con il tempo lo strato protettivo sparisce o per eventi accidentali può perdere l’omogeneità.
  • Confinamento: consistere nel proteggere il MCA da una barriera fisica (sovra copertura, controsoffitto, …) che limita l’accesso allo stesso, lo difende da urti ed eventi accidentali e intercetta le fibre aerodisperse. Come per l’incapsulamento il limite più ovvio di questo metodo è la permanenza nello stabile dell’amianto stesso.

Quale formazione deve avere un Responsabile Rischio Amianto (RRA)?

La normativa nazionale non definisce criteri di formazione o esperienza per ricoprire questo ruolo.

La figura è stata normata da 3 regioni:

Regione Liguria

  • Determinazione Dirigenziale n.2585 del 9 settembre 2010

Corso (Seminario tecnico) da 16 ore di cui 2 d’esame con Attestato di Idoneità e iscrizione a specifico elenco

Regione Marche

  • Decreto del dirigente del servizio di sanità della regione Marche n. 855 del 16 dicembre 2002

Corso da 16 ore

Regione Piemonte

  • Delibera della Giunta Regionale 12 dicembre 2016, 13-4341

Corso da 24 più 6 ore di prova di valutazione

Nel 2023 è stata pubblicata la UNI/PdR 152.2:2023, Prassi di riferimento che definisce i requisiti relativi all’attività professionale del Responsabile del Rischio Amianto (RRA).

In questa prassi di riferimento sono indicati COMPITI E ATTIVITÀ SPECIFICHE DELLA FIGURA PROFESSIONALE e CONOSCENZE, ABILITÀ, AUTONOMIA E RESPONSABILITÀ ASSOCIATE ALL’ATTIVITÀ PROFESSIONALE e sono indicati i requisiti di formazione e ed esperienza:

Requisiti relativi all’apprendimento formale: Diploma di scuola secondaria di secondo grado.

Requisiti relativi all’apprendimento non formale: Almeno 24 ore di formazione che abbiano consentito di acquisire le conoscenze di cui al punto 5.

Requisiti relativi all’apprendimento informale: Esperienza professionale lavorativa comprovata nel ruolo (diretta o come collaboratore) di almeno 4 anni negli ultimi 10 relativamente a censimenti e gestione di MCA. Adeguate competenze in materia di salute e sicurezza sul lavoro.

Inoltre il professionista deve mantenere un costante aggiornamento di almeno 4 ore su base biennale.

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A chi rivolgersi per la bonifica di MCA?

Le imprese iscritte al specifico “ALBO DELLE IMPRESE CHE SMALTISCONO RIFIUTI”: CATEGORIA 10 A (amianto compatto) E 10B (amianto friabile)

Ci sono finanziamenti per la rimozione dell’amianto?

Ad esclusione dei finanziamenti proposti dalle Regioni per le quali è necessario verificare di volta in volta le modalità e di partecipazione e le regole per ottenere il finanziamento, da diversi anni l’INAIL tramite il bando ISI INAIL finanzia a fondo perduto il 65 % (con un massimo di 130.000 €) l’intervento di smaltimento dell’amianto e la sostituzione con materiali aventi la stessa funzione e non pericolosi.

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