Alla ricerca del Santo Graal nella sicurezza
di Ing. Riccardo Borghetto, Amministratore Unico di Lisa Servizi
Tra i termini più discussi in ambito sicurezza sul lavoro vi è sicuramente la “cultura della sicurezza”.
Prevale il commento in termini negativi, di assenza, nel senso che spesso si giustifica l’elevato numero di infortuni con la “mancanza” della cultura della sicurezza.
Il modo per ridurre gli infortuni sembra sia quello di creare la cultura della sicurezza che diventa lo strumento di eccellenza, il santo Graal, quello che tutti cercano e non trovano.
Qualunque iniziativa serva a questo scopo, a sensibilizzare sul tema, a modificare la “percezione” dei lavoratori sulla sicurezza, viene presentata senza una verifica di efficacia sul campo.
Ed ecco che in Italia, paese molto creativo, spuntano centinaia di iniziative, tutte accomunate dal lodevole tentativo di contribuire a migliorare la situazione degli infortuni sul lavoro.
Alcune di queste sono supportate e patrocinate da importanti associazioni nazionali che operano nel settore e addirittura da Ministeri o da Istituzioni nazionali come Inail.
L’elenco a seguire non ha la pretesa di essere esaustivo, magari mi date una mano voi:
1. La Nazionale Italiana Sicurezza sul Lavoro;
2. In bicicletta per ricordare le vittime sul lavoro;
3. Corsa “Safety Race” per dire stop agli incidenti sul lavoro;
4. Video gioco on line per sensibilizzare i giovani al tema della sicurezza sul lavoro;
5. Teatro della sicurezza in cui un invalido del lavoro parla della sua tragica esperienza;
6. Teatro della sicurezza in cui si simula un processo penale con una ricostruzione a posteriori dell’evento;
7. Teatro comico sulla sicurezza per ridere di certi atteggiamenti tipici di soggetti apicali della sicurezza;
8. Canzone rap o melodica da usare nei corsi di formazione per sensibilizzare sul tema;
9. Il concerto per la sicurezza e il concerto del primo maggio;
10. L’arte e la sicurezza nelle sue varie forme: dal commento dei dipinti famosi, alla recitazione di poesie al concerto rock ispirato a canzoni famose;
11. La proiezione di video clip per “per sensibilizzare le persone e scuotere le coscienze più sopite”;
12. Campagne di attenzione e sensibilizzazione con spot audio/TV, totem e manifesti stradali;
13. Giochi di varia natura con carte, lego ecc;
14. Il discorso di sensibilizzazione dell’esperto, stile TEDx (e qui mi ci metto anch’io, ogni tanto chiamato a dare il mio contributo);
Molte di queste iniziative hanno luogo in occasione della “Safety Day”, il giorno in cui le grandi aziende vogliono testimoniare il loro impegno sul tema. Spesso, ma non sempre, il 28 Aprile di ogni anno.
Tra queste le frasi più ricorrenti sono:
- Diciamo insieme basta agli incidenti sul lavoro;
- Basta infortuni sul lavoro;
- La sicurezza non è un gioco;
Sono ormai molti anni che queste iniziative sono in campo e non si vedono grandi risultati.
Non è forse il caso di chiedersi quanto queste siano efficaci?
Un mio caro amico e collega HSE di una grande azienda, a cui ho chiesto dell’efficacia di una di queste iniziative, mi ha risposto: “tanto male non fa”. Alcuni di questi eventi ormai sono diventati un must: non puoi organizzare un safety day se non sei in grado di
infilarcene uno. Altre grandi aziende, oltre a quella del mio caro amico e collega, l’hanno fatto.
Quello che sembra importare è essere percepite come aziende che ci tengono alla sicurezza dei propri lavoratori, che poi l’intervento sia più o meno efficace non sembra essere rilevante.
In queste poche righe ho espresso il mio parere, mi piacerebbe conoscere anche la vostra idea su questa tematica.
Vi aspetto nei commenti sulle nostre pagine Facebook e LinkedIn.
