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Pubblicato il 14 Aprile, 2025

Scale Verticali Permanenti

Requisiti di Sicurezza, Metodi di Prova e Condizioni di Utilizzo

La norma tecnica UNI 11962 “Scale verticali permanenti con o senza gabbia – Requisiti di sicurezza, metodi di prova e condizioni di utilizzo”, pubblicata da UNI a Novembre 2024, stabilisce i criteri per la progettazione di scale verticali permanenti destinate all’accesso a determinate aree di lavoro, come le coperture degli edifici.

scale verticali permanenti

Fig.1

a) Rampa della scala singola

b) Rampa della scala sfalzata

1 Area di partenza
2 Area di arrivo
3 Piattaforma intermedia o pianerottolo intermedio
4 Rampa della scala
H Altezza totale della scala verticale permanente
h Altezza della rampa della scala

È importante sottolineare che questa norma si applica esclusivamente alle scale verticali permanenti, distinguendosi dalla ISO 14122-4:2016, che invece fornisce i requisiti per le scale fisse integrate in macchine stazionarie.

1. D. Lgs 81/08

Prima della norma UNI 11962:2024 l’unico vero riferimento era il D. Lgs. 81/08 che fornisce le indicazioni riportate di seguito.
L’articolo 113, comma 2, fa riferimento alle scale a pioli fisse con un’altezza superiore a 5 metri, posizionate in verticale o con un’inclinazione maggiore di 75°. Per queste scale, si prescrive quanto segue:
• A partire da 2,50 metri dal pavimento o dai ripiani, deve essere installata una solida gabbia metallica di protezione.
o La parete della gabbia, sul lato opposto ai pioli, non deve distare da questi piĂš di 60 cm.
• I pioli devono essere collocati ad almeno 15 cm di distanza dalla parete di supporto.
Se, per particolari esigenze del luogo di lavoro, non fosse possibile installare la gabbia metallica di protezione, è obbligatorio adottare misure di sicurezza alternative per prevenire la caduta delle persone da un’altezza superiore a un metro.

2.    UNI 11962

La norma UNI 11962 aggiunge alcune restrizioni rispetto a quanto indicato nel D. Lgs. 81/08:

  • La parte piĂš bassa della gabbia deve essere compresa tra 1,9 m e 2,5 m dall’area di partenza
    • La distanza tra il piano dei pioli e la gabbia deve essere compresa tra 55 e 60 cm.
  • Dietro la scala, misurando dal lato anteriore dei pioli, la distanza da parti fisse deve essere di almeno 20 cm o, ove si incrocino ostacoli come tubi o canaline, 150 mm.

La norma UNI definisce anche molti altri aspetti come ad esempio: la larghezza della gabbia, la distanza tra gli anelli consecutivi, l’area libera della maglia concessa, oltre ai temi riguardanti pianerottoli, botole, documentazione, etc utilizzati dai costruttori.

2.1 Definizioni e classificazione

  • Altezza della rampa della scala (h): distanza verticale di ogni rampa della scala sfalsata;
  • Altezza totale della scala verticale permanente (H): Distanza verticale tra l’area di partenza sul terreno e l’area di arrivo in cima ad una scala permanente;
  • Piattaforma intermedia: Struttura orizzontale tra due rampe della scala consecutive che è progettata per consentire a piĂš di una persona contemporaneamente di cambiare o di rimanere nella scala verticale permanente;
  • Pianerottolo intermedio: Struttura orizzontale tra due rampe della scala consecutive, utilizzata con scale aventi rampe sfalsate, che è progettata per cambiare le rampe della scala o per riposo;
  • Pianerottolo di riposo mobile: Area provvista dei mezzi di protezione richiesti progettata in modo che l’utilizzatore della scala verticale permanente possa riposare ma non cambiare rampa;

La norma prevede una classificazione delle scale in due classi:

  • Classe S1 – con dispositivo anticaduta di tipo guidato comprendente una linea di ancoraggio rigida;
  • Classe S2 – con gabbia di sicurezza.

Come si effettua la scelta tra queste due tipologie S1 e S2? La norma definisce dei parametri.

2.2. Determinazione della tipologia di classe

La determinazione della tipologia di scala verticale permanente deve essere effettuata dal fabbricante tenendo cono di h e H:

ProspettoA.2 della UNI 11962

ProspettoA.2 della UNI 11962

Contemporaneamente vanno rispettate:

Tabella 2:Prospetto A.1 della UNI 11962

Da una lettura complessiva delle precedenti tabelle si evince che: la gabbia metallica di protezione è ammessa per scale permanenti di altezza totale inferiori a 20 m con rampe sfalsate di altezza massima di 5 m intervallate da pianerottoli intermedi o pianerottoli di riposo mobili a chiusura automatica.

3.    Ulteriori indicazioni

3.1          Area di partenza

Se l’area di partenza è rialzata di almeno 50 cm rispetto all’area circostante, o comunque qualora siano presenti in tale area rischi di caduta dall’alto, la stessa deve essere dotata di parapetto o equivalenti sistemi di protezione.
Nel caso in cui si renda necessario limitare l’accesso a personale non autorizzato, non equipaggiato con idonei sistemi anticaduta, o non formato, deve essere previsto un dispositivo anti-intrusione. La norma specifica che non basta un avviso scritto.

3.2.          Area di arrivo

Il piolo della scala deve arrivare alla stessa altezza dell’area di arrivo, mentre la larghezza dell’apertura di accesso può variare da 50 a 70 cm. Nel caso in cui si presenti il rischio di caduta dall’alto, durante le attività svolte sull’area di arrivo, l’accesso deve essere dotato di un cancello a chiusura automatica che rispecchi i requisiti della UNI EN ISO 14122-3.

3.3.          Dispositivo anticaduta guidato

In ogni caso, al fine di eliminare/ridurre al minimo il rischio di caduta dall’alto, il lavoratore deve poter agganciarsi e sganciarsi dal dispositivo in sicurezza sia nell’area di partenza che nell’area di arrivo. Il dispositivo anticaduta deve essere conforme alla UNI EN 353-1.

4. Formazione e Addestramento

Già come previsto dal D. Lgs. 81/08 vige, in capo al datore di lavoro, l’obbligo di formare i lavoratori sul rischio derivante da lavori in quota e sui DPC/DPI da utilizzare con relativo addestramento all’uso. La norma UNI 11962 chiede esplicitamente che per l’uso della scala verticale permanente di classe 1 sia erogato specifico addestramento. Informazione, formazione e addestramento devono basarsi anche sui dati (uso specifici DPI, Controlli da eseguire, manutenzioni) riportate nel manuale d’uso e manutenzione che deve essere messo a disposizione dei lavoratori.

5.    Ispezioni

Al fine di garantire l’efficienza e la sicurezza dell’attrezzatura devono essere garantite le seguenti ispezioni:

  • Ispezione prima del montaggio a cura dell’installatore al fine di verificare eventuali anomalie o problematiche nell’attrezzatura e nel luogo di installazione;
  • Ispezione prima dell’uso a cura dell’utilizzatore al fine di verificarne l’integritĂ  o al fine di verificare eventuali problematiche secondo le indicazioni riportate nel manuale;
  • Ispezione periodica a cura dell’installatore con la periodicitĂ  indicata dal manuale d’uso e manutenzione e comunque non inferiore a:
    • 1 anno per un sistema di classe S1;
    • 2 anni per un sistema di classe S2;
  • Ispezione periodica a cura dell’installatore o comunque di un tecnico abilitato in condizioni di “emergenza”, come ad esempio dopo che si è verificata una caduta o eventuali danneggiamenti.

La data, l’operatore, l’esito ed eventuali note durante le verifiche deve essere riportate in apposito registro.

I controlli da effettuare durante le ispezioni sono specificati nel prospetto 3 della UNI 11962.

estratto norma UNI 11962

Figura 2.Estratto della norma UNI 11962

Oltre a queste indicazioni riportate direttamente nella norma UNI 11962 bisogna sempre fare riferimento al manuale d’uso e manutenzione che potrebbe riportare ulteriori specifiche.

6.    Designazione e cartelli

La scala permanente deve riportare le seguenti informazioni

  • il prodotto oggetto della presente norma: scala verticale permanente con o senza gabbia;
  • il riferimento alla presente norma: UNI 11962:2024;
  • la classe: S1 o S2;
  • la portata (in kg).

Es. Scala senza gabbia – UNI 11962:2024 – S1 – 150

 

Nell’area di partenza o dell’area di arrivo devono essere riportate le indicazioni del fabbricante, la data di fabbricazione, la data di messa in servizio, la disegnazione, l’altezza totale, l’altezza della rampa, l’indicazione” leggere il manuale di istruzioni” oltre che al richiamo della UNI EN 353-1, il tipo di linea di ancoraggio, le indicazioni dei DPI da utilizzare per un dispositivo di classe S1.

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