Capire il comportamento umano e motivare i lavoratori
Speech dell’Ing. Riccardo Borghetto in occasione del convegno “La Sicurezza che Crea Valore”
Lo scorso 9 maggio l’Ing. Riccardo Borghetto, Amministratore unico di Lisa Servizi, è stato invitato a intervenire al Convegno “La Sicurezza che Crea Valore”. Circa 150 lavoratori di Coopservice hanno partecipato all’evento che si è svolto a Reggio Emilia presso l’ Auditorium del Centro Internazionale Loris Malaguzzi, varie centinaia erano collegate in diretta streaming.
L’ obiettivo della giornata era quello di riflettere sul valore della sicurezza, condividere e stimolare comportamenti sicuri, esaltare la collaborazione e l’impegno comune.
Dopo i saluti istituzionali sul palco è salito l’ Ing. Borghetto, che ha lanciato alla platea una serie di spunti focalizzandosi sul comportamento umano come elemento fondamentale per ottenere l’eccellenza in ambito sicurezza.
Condividiamo di seguito le riflessioni che abbiamo raccolto dopo aver ascoltato lo speech “Capire il comportamento umano per motivare i lavoratori”.
Partiamo dal principio…
Cos’è il comportamento umano in Behavior Analysis?
Vediamo degli esempi:
- Spegnere la luce prima di andare via è comportamento umano (comportamento motorio);
- Parlare (comportamento verbale);
- Ridere (comportamento emotivo).
Tutti questi sono comportamenti umani che si apprendono negli ambienti che frequentiamo, incluso il luogo di lavoro, e che cambiano di giorno in giorno. I nostri colleghi possono modificare e orientare il nostro comportamento.
Chi governa il comportamento?
I neuroni e la rete neuronale. Questi collegamenti si creano ogni volta che viviamo delle emozioni piacevoli, spiacevoli, sorprendenti etc.
I neuroni controllano il comportamento sicuro o pericoloso.
Semplificando attraverso lo schema realizzato dall’Ing. Borghetto:
- La memoria è costituita dalla nostra rete neuronale.
- Gli stimoli in ingresso (sensazioni caldo-freddo, sete, fame etc) si combinano con la rete neuronale e creano il comportamento.
- Immediatamente dopo l’erogazione del comportamento c’è un feedback, questo modifica la rete neuronale e aiuta ad apprendere e modificare successivamente il nostro comportamento.
Tutti noi siamo sempre chiamati a prendere delle decisioni, come ad esempio salire su una scala pericolosa per poter svolgere un lavoro più in fretta. Le nostre scelte tra le alternative di sicurezza sono determinate dalla rete neuronale sulla base degli stimoli e dell’ambiente in cui siamo inseriti.
Perché assumiamo comportamenti a rischio?
La nostra rete neuronale cerca di fare le cose facendo meno fatica e in meno tempo possibile. Capita così che il nostro cervello, per risparmiare anche pochi metri di strada, ci esponga a rischi mortali.
I comportamenti a rischio sono più comodi, si perde meno tempo e si fa meno fatica, sono rinforzati dai capi perché si fanno più cose in meno tempo e si aumenta quindi la produttività.
La responsabilità dei capi
I capi hanno una grandissima responsabilità, devono educare e orientare il comportamento dei lavoratori dando l’esempio.
Per orientare il comportamento dei nostri colleghi partiamo dalle relazioni umane. Come si creano le relazioni umane?
Innanzitutto partendo dalla buona educazione (chiediamo per favore, ringraziamo, niente attacchi verbali, non bestemmiamo o utilizziamo linguaggio volgare).
Rispettiamo le opinioni degli altri, sorridiamo, salutiamo, chiamiamo gli altri per nome e soprattutto consideriamo i colleghi come persone e non come lavoratori.
Per creare buone relazioni infine dobbiamo:
- Definire in modo chiaro le nostre aspettative;
- Imparare ad apprezzare il buon lavoro;
- Evitare di cercare solo errori;
- Ascoltare, sforziamoci di capire il punto di vista dei lavoratori;
- Ammettere i propri errori.
Ottenere la fiducia
Senza fiducia non c’è coinvolgimento.
Segnaliamo un near miss, ad esempio, solo se siamo sicuri che non ci saranno ritorsioni, se abbiamo fiducia nei nostri colleghi e capi. Per costruire la fiducia è importante mettere in pratica ciò che promettiamo.
Facciamo in modo che la cultura dell’apprezzamento reciproco cresca
Asteniamoci dal giudicare troppo velocemente e impariamo l’ascolto attivo. Dobbiamo conoscere il contesto e metterci nelle “scarpe degli altri”. Facendo questo ci capiterà di scoprire che anche noi, posti nelle stesse condizioni, avremmo assunto gli stessi comportamenti a rischio che poco prima eravamo pronti a giudicare.
Non attribuiamo colpe ma cerchiamo le cause. Dobbiamo partire dal presupposto che tutti i lavoratori che generano o incappano in infortuni non volevano farsi male, cercavano di fare il meglio per l’azienda.
Coinvolgimento
Promuovere il senso di responsabilità, evitare situazioni del tipo: “Pensavo che l’altro lo sapesse, non era compito mio”. Dobbiamo trattare i nostri colleghi come se fossero parte della nostra famiglia e intervenire quando serve.
Cerchiamo di ottenere comportamenti volontari tramite rinforzo positivo piuttosto che imporli con la minaccia. I comportamenti volontari, al contrario di quelli imposti, durano nel tempo.
La minaccia distrugge la fiducia, il lavoro di squadra e tutto quello che serve per raggiungere l’eccellenza.
Per motivare gli altri serve l’utilizzo del rinforzo positivo, apprezzando gli altri.
Raggiungere l’eccellenza
Il modello di sicurezza che funziona è l’interdipendenza: avere un collega che interviene su di me se io sono distratto . Per raggiungere l’eccellenza in ambito sicurezza ogni persona dovrebbe prendersi cura di ciò che avviene nell’ambiente circostante.
Il video estratto dell’ intervento lo trovate sul canale YouTube di Lisa Servizi.