Per il rientro in Italia basta il Green Pass?
Oggi vogliamo aiutarvi a capire se per il rientro in Italia basta il Green Pass poichè nell’ultimo anno si sono susseguite diverse leggi in tema di ritorno in Italia in seguito al soggiorno, o al transito, all’interno di uno stato estero.
In questo articolo cercheremo di individuare e trattare i punti salienti della normativa, mentre per tutte le informazioni più dettagliate potete visitare il sito Viaggiare Sicuri su cui è anche disponibile un questionario online, assolutamente gratuito e anonimo, da compilare per verificare le norme in vigore per viaggi da e verso il paese estero che si desidera visitare.
Potete trovare, e compilare, il questionario cliccando su questo link: Infocovid Viaggiare Sicuri.
Le regole in vigore per il rientro in Italia dopo il soggiorno in uno stato estero
Al momento del rientro in Italia dopo il soggiorno in uno stato estero, bisogna verificare le regole previste nella legislazione italiana nei confronti degli spostamenti da, e verso, quel paese.
A tal fine va sottolineato che i paesi estero sono attualmente categorizzati in 5 diversi elenchi per ognuno dei quali valgono regole diverse.
La disciplina degli spostamenti è contenuta nel Ordinanza 28 Agosto 2021.
Per quanto riguarda i paesi inseriti nell’elenco “E” (ovvero Sri Lanka, Bangladesh, Brasile e India), a causa della diffusione del contagio è prevista una disciplina specifica, contenuta nella già citata Ordinanza 29 Luglio 2021, che prevede la possibilità di recarsi in queste nazioni solo per motivi di lavoro, salute, studio, assoluta urgenza e in caso di necessità di rientro al proprio domicilio.
In queste nazioni, dunque, non si può attualmente andare per turismo.
Per il rientro in Italia basta il Green Pass?
In tutte le nazioni dell’Unione Europea e dell’area Schengen, è stato approvato l’utilizzo della certificazione verde (detta Green pass) per facilitare gli spostamenti internazionali.
A rilasciare la certificazione verde sono le singole nazioni europee che la rilasceranno nei modi previsti dalla normativa (guarigione dall’infezione, somministrazione della prima dose di vaccino e/o completamento del ciclo vaccinale).
Rimangono esclusi dall’obbligo di possedere il Green Pass per rientrare in Italia i soggetti esentati dall’obbligo vaccinale (abbiamo dedicato una sezione del nostro articolo “Obbligo di Green Pass trasporti pubblici, scuola e università” all’individuazioni di queste categorie).
Possiamo quindi dire che per rientro in Italia basta il Green Pass fintanto che il viaggiatore proviene da un paese dell’area Schengen.
I cambiamenti per il rientro in Italia dai paesi dell’elenco “D”
A partire dal 31 Agosto 2021 è cambiata la normativa per l’ingresso in Italia dai paesi contenuti nell’elenco “D” .
In particolare, al momento del rientro, è necessario:
- Compilare un Formulario online di localizzazione (potete raggiungerlo cliccando sul link)
- Presentare un Green Pass, o un certificato equipollente, a chi fornisce il servizio di trasporto (si deve presentare, ad esempio, al controllore dell’autobus su cui si sta salendo per tornare in Italia).
- Presentare un tampone con esito negativo, effettuato nelle 72 ore precedenti l’ingresso in Italia (48 ore nel caso il rientro avvenga dal Regno Unito).
Se non è possibile presentare le certificazioni richieste si è obbligati a osservare un periodo di sorveglianza sanitaria di 5 giorni presso l’indirizzo che si è indicato nel Formulario Online di localizzazione ed effettuare un tampone alla fine dei 5 giorni per verificare di essersi negativizzati.
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