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Pubblicato il 06 Novembre, 2019

Infortuni zero: un obiettivo sbagliato

Quando una organizzazione non sa identificare bene i propri obiettivi spesso si dà il più semplice e famoso degli obiettivi: infortuni zero.

Dell’obiettivo infortuni zero si è molto parlato a BSN 2019, l’ultima conferenza americana sulla Behavioral Safety, tenutasi ad Orlando (FL) dal 15 al 17 ottobre scorso. E’ stato sostenuto, a mio parere giustamente, che si tratta di un obiettivo associato a un modo di gestire l’azienda obsoleto. Un obiettivo solamente dichiarato, ma che probabilmente non sarà mai conseguito.

Analizzando l’obiettivo infortuni zero ci chiediamo innanzi tutto se sia un indicatore proattivo (leading indicator) o reattivo (lagging indicator). E’ sicuramente un obiettivo associato ad un indicatore reattivo, l’indice di frequenza. Se un evento è già successo, si può far ben poco. Al massimo si può evitare che si ripeta. Ma non è un gran miglioramento.

Se una organizzazione raggiunge zero infortuni possiamo dire che ha implementato un ottimo sistema di controllo che previene gli infortuni? Non è detto. Mi ricordo una grande azienda chimica di Marghera che nel 2008 aveva festeggiato il conseguimento di questo obiettivo. Nel 2009 ha avuto un incidente mortale.

E’ chiaro che in aziende con tanti lavoratori non si raggiunge un obiettivo del genere solo con la fortuna, ma ci deve essere sicuramente una ottima base di organizzazione di prevenzione. Però alcuni rischi, anche gravi, potrebbero non essere stati individuati e non provocare in un certo anno, per mille ragioni, nessun evento incidentale.

Nelle piccole aziende la situazione è ancora diversa: infortuni zero non ha alcun significato apprezzabile se conseguito. In questo caso potrebbe davvero essersi trattato di semplice fortuna. Infine, ha senso per una azienda con un indice di frequenza che si muove attorno a 15, mettere un obiettivo zero, che ragionevolmente non sarà mai conseguito? Apparentemente non costa nulla e non ha alcuna implicazione negativa. Invece non è così.

Obiettivo infortuni zero: le possibili implicazioni negative

Se il management esercita una notevole pressione sull’obiettivo infortuni zero da conseguire a qualunque costo, rendendo intollerabile l’accadimento di qualunque infortunio anche minore e punendo chi si infortuna, questo porterà ad una consistente riduzione delle segnalazioni (tra cui i Near Miss) determinando una minor capacità di intervenire per migliorare il sistema di prevenzione.

In pratica imporre questo obiettivo significa aver minori possibilità di conseguirlo.

Meglio darsi obiettivi proattivi, ma su questo torneremo.

Ing. Riccardo Borghetto, Director Behavioral Division di Lisa Servizi

 

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