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Pubblicato il 01 Luglio, 2018

Statistiche infortuni 2017 si muore più in strada che in fabbrica

Commento da parte ing. Riccardo Borghetto-Amministratore unico Lisa Servizi

L’Inail ha pubblicato le Statistiche infortuni 2017 sugli infortuni e malattie professionali.

Quello che emerge in sintesi (i dati sono veramente moltissimi, alla fine di questa pagina ci sono i link per chi vuole approfondire) è questo:

 

  1. non c’è più un calo “significativo” degli infortuni. Con la ripresa economica gli infortuni riprendono. Questo è confermato dai dati dei primi mesi 2018. Quindi le politiche e l’attuale organizzazione della prevenzione non sono efficaci. Sono molto cosotose e non producono risultati apprezzabili. Diceva un famoso procuratore “abbiamo la legislazione migliore al mondo”.  Direi che il criterio di giudizio di una norma di legge sono le performance che ottiene.

  2. I dati Inail sono sempre in numeri assoluti, mai correlati alle ore lavorate per cui non è possibile capire se stiamo migliorando o peggiorando.

  3. il numero di soggetti fuori dal “radar” Inail è aumentato. Sono moltissime le categorie di lavoratori che non compaiono nei dati Inail (basti pensare ai coltivatori diretti che muoiono sotto i trattori e gli incidenti con i motorini di coloro che consegnano alimenti a domicilio). Diciamo che vi è sempre più uno scollamento tra le tipologie di lavoro e le statistiche Inail.

  4. Il numero di morti “fuori dell’azienda” (360 pari al 58%) supera quelli in azienda, su un totale di 617. Avevamo ragione quindi nel 2014 a focalizzare la nostra attenzione agli incidenti stradali e la guida distratta.

  5. il 2018 si sta mostrando dal punto di vista infortunistico come un anno pessimo. I casi mortali denunciati sono stati 389, 14 in più rispetto allo stesso periodo del 2017. Va molto male anche il Veneto, con 7 casi mortali in più rispetto ai primi mesi del 2017. A crescere molto sono i casi avvenuti in itinere.

  6. tutto il sistema prevenzionistico è fortemente strutturato per ridurre gli incidenti all’interno delle aziende (DVR, DUVRI, Spazi confinati) quando invece il grosso dei morti avviene su strada. A nostro avviso le politiche di prevenzione dovrebbero essere riviste alla luce dei nuovi dati. E in particolare molto si potrebbe fare per ridurre il rischio da distrazione dovuto all’uso degli smartphone nelle auto.

  7. Sono in calo le denunce di malattie professionali sul 2016 (58.000) di cui ne vengono riconosciute circa un terzo soprattutto per patologie osteomuscolari. I soggetti ammalati sono 43.000 di cui il 37% per causa professionale. Un numero molto elevato.

  8. l’amianto fa ancora moltissimi danni. Circa 1400 in un anno, i lavoratori con malattia asbesto-correlata. I lavoratori deceduti nel 2017 con riconoscimento di malattia professionale sono stati 1.206 (il 37% in meno rispetto al 2012), di cui 335 per silicosi/asbestosi

 

Di seguito le statistiche:

·        Relazione annuale Inail 2017

 ·        Scheda / 1 – Infortuni e malattie professionali: i dati del 2017

 ·        Scheda / 2 – L’Inail nel 2017: bilancio, risultati economici e attività

 ·        Scheda / 3 – Gli open data dei primi cinque mesi del 2018

 ·        Infografiche

 

Statistiche infortuni 2017 si muore più in strada che in fabbrica

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