C’è ancora molta confusione nell’ambito del SISTRI.
Fin dalla sua nascita ha avuto un’esistenza poco chiara. L’avvio del sistema è posticipato più volte da quando è stato istituito con il DM 17 dicembre 2009.
Quest’estate con la manovra finanziaria si è parlato addirittura di un’abolizione. Ma visto il costo esorbitante dello stesso sistema (è costato 5 mln di euro al Governo) e il denaro investito dalle aziende (più i 70 mln sono già stati spesi per iscrizione, installazione delle black-box, formazione, ecc) è stata proposta l’entrata in vigore del Sistri, per il 9 febbraio 2012. quindi è stato abolito l’avvio scaglionato. Unica eccezione per le piccole aziende: per le aziende con meno di 10 dipendenti il SISTRI sarà pienamente attivo per il 2 giugno 2012.
Attualmente sembra che il rinvio a febbraio sia ”improrogabile”. Nel frattempo il Ministero si impegna a valutare ulteriori semplificazioni del sistema, che però non può essere annullato. Abolire il SISTRI significherebbe fare un grande regalo alla criminalità organizzata, a scapito di tutte le risorse che le Aziende hanno speso finora.
I formulari cartacei e le dichiarazioni MUD dunque saranno rimpiazzati dal SISTRI a partire da febbraio 2012. L’intenzione di questo posticipo è quello di rendere operativo il sistema e di permettere la verifica delle componenti tecnologiche. A tale scopo verranno organizzati nuovi test di funzionamento.
Inoltre è prevista, ai soli fini del SISTRI, l’individuazione di specifiche tipologie di rifiuti alle quali potranno essere applicate le medesime procedure previste per i rifiuti speciali non pericolosi, ovvero procedure semplificate.
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