È stato approvato dal Consiglio dei Ministri, su spinta del ministro Stefania Prestigiacomo, il decreto legislativo di recepimento della direttiva comunitaria sulla qualità dell’aria (2008/50/CE).
L’obiettivo primario di tale direttiva è quello di definire obiettivi di qualità dell’aria ambiente, al fine di evitare, prevenire o ridurre gli effetti nocivi per la salute umana e per l’ambiente in genere.
Il decreto legislativo non solo fissa i valori e gli obiettivi di qualità dell’aria da raggiungere o da perseguire per particolari sostanze (biossido di zolfo, biossido di azoto, benzene, monossido di carbonio, piombo, particolato PM10, particolato PM2.5 e ozono) ma anche interviene nella gestione della qualità dell’aria ambiente.
Si è sottolineata infatti l’importanza di pianificare e programmare in maniera corretta le modalità di raggiungimento degli obiettivi della qualità dell’aria prefissati.
Tra questi la razionalizzazione delle attività di valutazione e di gestione della qualità dell’aria, secondo canoni di efficienza, efficacia ed economicità, e il responsabilizzare tutti i soggetti interessati all’attuazione delle nuove disposizioni.
Viene prevista, inoltre, la possibilità di ricorrere a misure nazionali qualora da un’apposita istruttoria risulti che tutte le possibili misure individuabili dalle regioni nei piani di qualità dell’aria non siano risolutive, in quanto i superamenti sono causati in modo decisivo da sorgenti di emissione su cui le regioni non hanno competenza amministrativa e legislativa. In tal caso si procede all’adozione di misure di carattere nazionale sulla base dei lavori di un comitato da istituire presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri.