Secondo gli scienziati dell’ Institute of Cancer Epidemiology di Copenhagen, l’inquinamento acustico potrebbe aumentare il rischio ictus.
Tra gli esposti non ci sono solo i lavoratori ma anche persone sensibili come bambini e anziani.
Tra gli effetti più comuni insonnia, aumento della frequenza cardiaca e ronzio alle orecchie.
A maggior rischio ictus le persone esposte a continui frastuoni, l’ iperstimolazione dell’ apparato uditivo può provocare danni permanenti in particolar modo su bambini ed anziani. Tra le possibili cause di rumore ambientale vi è senza dubbio il traffico autostradale, ferroviario, cantieri e industrie. Tramite test condotti su 51.485 volontari si è riscontrato l’ aumento del pericolo del 14% per gli over 50 anni, del 27 % per gli over 65 di avere rischio ictus. I rumori maggiori di 85 dB prolungati e ripetuti sono un vero e proprio pericolo per la nostra salute.
Secondo l’Osservatorio epidemiologico sugli ambienti di vita INAIL gli effetti derivanti da inquinamento aumentano in base a fattori soggettivi: la sensibilità e reattività individuale, la saturazione sensoriale, l’atteggiamento motivazionale del soggetto esposto, l’età, e non ultimo il sesso. Le donne, ad esempio, sarebbero le più protette.
Approfondimento: INAIL