BBS: articolo Orlandi (Ex Ispesl)
Il protocollo scientifico che migliora la sicurezza basata sulla modifica dei comportamenti delle persone, meglio nota come behavior based safety, permette di mettere sotto controllo una variabile, il comportamento umano, che con le tecniche tradizionali sfugge completamente.
E’ noto infatti il fallimento degli schemi tradizionali di approccio alla sicurezza.
Gli ingentissimi investimenti del sistema in questo settore (Enti Statali come Inail, ex Ispesl, ASL, DPL, consulenti, aziende, associazioni ecc.) portano ad un miglioramento del tasso infortunistico modestissimo.
Spesso i cali dei numeri assoluti negli infortuni sono da attribuire più alla chiusura delle aziende o alla delocalizzazione che non al frutto dell’applicazione dell’attuale normativa.
La B-BS o behavior based safety, protocollo scientifico molto utilizzando nel mondo anglosassone e con oltre 35 anni di applicazioni, permette di migliorare e di molto il tasso infortunistico delle organizzazioni, anche nei settori (ad esempio nei casi in cui i lavoratori operano da soli) in cui l’approccio tradizionale di fatto non è applicabile.
Sorge una domanda : come si rapporta la B-BS con la legislazione cogente? E’ compatibile?
La questione è stata studiata da Pietro Orlandi, primo tecnologo dell’Ispesl ora confluito in Inail e membro della commissione consultiva permanente creata con il Testo Unico sicurezza.
Orlandi ha affrontato la questione e ha redatto un articolo che è stato diffuso alla Fiera di Modena del 2010 che è di assoluto interesse.
Orlandi fa una analisi molto approfondita sull’argomento, partendo dagli obblighi di legge e arriva alla conclusione che la B-BS assolve perfettamente agli obblighi di legge e nello specifico all’art 2087 del codice civile. In pratica non solo la B-BS non è in contrasto con la legge, ma è lo strumento ideale da applicare.