Il comportamento umano nel sistema di gestione sicurezza settore ferroviario
di Ing. Riccardo Borghetto, amministratore unico Lisa Servizi
Il settore ferroviario ha sempre avuto una propria regolamentazione in ambito salute e sicurezza sul lavoro.
I requisiti del sistema di gestione sicurezza applicabili al settore Ferroviario sono cogenti e stabiliti dal Regolamento delegato (UE) 2018/762 che cita espressamente il comportamento umano nei considerando:
“(6) Il comportamento umano assume un ruolo centrale per il funzionamento sicuro ed efficiente delle ferrovie. Nei casi in cui si ritenga che tale comportamento abbia contribuito a un incidente o inconveniente, potrebbe darsi che diversi fattori organizzativi abbiano influenzato tale comportamento, come il carico di lavoro o la progettazione del lavoro, peggiorando la prestazione e aggravando le conseguenze dell’incidente o inconveniente. È pertanto fondamentale che le imprese ferroviarie e i gestori dell’infrastruttura adottino un approccio sistematico a sostegno della prestazione umana e al fine di gestire i fattori umani e organizzativi nell’ambito del sistema di gestione della sicurezza.”
“(7) Il modo in cui la sicurezza è percepita, valutata e classificata all’interno di un’organizzazione rispecchia il reale impegno per la sicurezza a tutti i livelli dell’organizzazione stessa. Per questo motivo è anche importante che le imprese ferroviarie e i gestori dell’infrastruttura individuino le azioni e i comportamenti che possono creare una cultura positiva della sicurezza e promuovano, tramite il proprio sistema di gestione della sicurezza, una tale cultura di fiducia reciproca e di reciproco apprendimento, nell’ambito della quale il personale è incoraggiato a contribuire allo sviluppo della sicurezza segnalando eventi pericolosi e fornendo informazioni legate alla sicurezza”.
Un altro requisito è quello nel capitolo 7 (miglioramento continuo):
“7.2.3. L’organizzazione deve disporre di una strategia finalizzata al miglioramento continuo della sua cultura della sicurezza, che comprenda il ricorso ad esperti e l’impiego di metodi riconosciuti per individuare problemi comportamentali che interessano le varie parti del sistema di gestione della sicurezza e predisporre le misure necessarie ad affrontarli”.
La lettura combinata dei considerando e dei requisiti ci porta alle seguenti considerazioni:
-
Il comportamento umano non è la causa radice del problema. Semmai il comportamento umano viene influenzato da diversi fattori organizzativi come il “carico di lavoro, o la progettazione del lavoro.”
-
La necessità di un “approccio sistematico” al fine di gestire i fattori umani e organizzativi.
-
Costruzione di una cultura positiva della sicurezza che promuove la cultura della fiducia reciproca e del reciproco apprendimento.
-
È bene affidarsi ad “esperti” e a “metodi riconosciuti” per individuare problemi comportamentali.
Alcune organizzazioni hanno identificato nella JUST CULTURE di derivazione aeronautica la soluzione al problema considerata come una “moderna cultura della sicurezza” nella quale viene facilitata la segnalazione spontanea degli incidenti, anche lievi, al fine di attuare procedure riconosciute a sostegno di un solido sistema di gestione della sicurezza. Nella Just Culture gli operatori in prima linea o altre persone dell’organizzazione, non vengono sanzionati per azioni, omissioni o decisioni adottate sulla base della loro esperienza e formazione, ma per la negligenza grave, le infrazioni intenzionali e le azioni lesive.
Mi occupo da anni della ricerca delle migliori soluzioni in ambito salute e sicurezza sul lavoro e in particolare di gestione e controllo del comportamento umano mediante il protocollo Behavior Based Safety (B-BS) e non ho trovato concetti realmente moderni e/o innovativi.
Da quando esiste la B-BS, e cioè da circa 45 anni, è ben noto agli addetti ai lavori che l’uso della punizione agisce sul comportamento di segnalare, inibendolo, tant’è che il processo di osservazione e feedback che sta alla base della B-BS è anonimo e non punitivo.
Nell’OBM (Organizational Behavior Management – la disciplina che studia le applicazioni della gestione del comportamento umano nelle organizzazioni) viene dato ampio risalto all’effetto tossico dell’uso delle punizioni nell’organizzazione.
In pratica i concetti della Just culture sono già dentro la B-BS. Ma la Just culture non tiene conto del fatto che non è sufficiente togliere dal processo di segnalazione le punizioni per farle aumentare.
Segnalare una anomalia, un near miss, un comportamento pericoloso è infatti “un comportamento” per aumentare il quale servono rinforzi positivi e di questo la just culture non parla.
L’uso del rinforzo positivo inoltre è l’ingrediente chiave per ottenere una cultura positiva della sicurezza e la cultura della fiducia reciproca. L’assenza di punizioni non è sufficiente
Nei corsi che tengo in aula per Lisa Servizi affronto questi argomenti e offro ai partecipanti le competenze necessarie al fine di ottenere comportamenti sicuri nella propria organizzazione.
Le prossime date sono sul sito, per iscriversi basta seguire i passaggi indicati nella pagina del corso: